Finalmente è possibile affermare che l’emergenza può essere considerata conclusa, fermo restando la continua prosecuzione delle azioni di profilassi e di monitoraggio della situazione
Rispondendo ad un’interrogazione a risposta immediata in Aula alla Camera sulle iniziative a tutela del patrimonio bovino della Campania, il Ministro per le politiche agricole, alimentari e Forestali, Mario Catania, ha affermato che dal 2007, anno in cui è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio della provincia di Caserta, ad oggi la percentuale di infezione dei capi si è notevolmente ridotta e che: “Tali livelli di infezione sono considerati ordinari e gestibili dai servizi veterinari competenti, e finalmente è possibile affermare che l’emergenza può essere considerata conclusa, fermo restando la continua prosecuzione delle azioni di profilassi e di monitoraggio della situazione”.
Camera dei deputati – Seduta del 5 settembre 2012
Interrogazione a risposta immediata in Aula
Iniziative a tutela del patrimonio bovino della Campania, con particolare riferimento alle procedure di vaccinazione delle mandrie – n. 3-02444
PRESIDENTE. L’onorevole Catone ha facoltà di illustrare la sua interrogazione n. 3-02444, concernente iniziative a tutela del patrimonio bovino della Campania, con particolare riferimento alle procedure di vaccinazione delle mandrie (Vedi l’allegato A – Interrogazioni a risposta immediata).
GIAMPIERO CATONE. Signor Presidente, signor Ministro, premesso che il patrimonio zootecnico della specie bufalina nella regione Campania consta di circa 250 mila capi, considerato che nel 2007 un’epidemia di brucellosi colpì i due terzi degli allevamenti, causando l’abbattimento dei capi infetti e la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro, preso atto, infine, della denuncia dell’Associazione salernitana allevatori bovini, equini, ovini e caprini che in data 5 maggio 2011 contestava alla regione Campania la mancata risposta ai numerosi solleciti ad avviare la procedura di vaccinazione delle mandrie contro la brucellosi, vorremmo sapere quali provvedimenti intenda adottare per salvaguardare il patrimonio bufalino della regione Campania e, conseguentemente, il livello occupazionale che da esso deriva, e se intenda attivare i controlli più opportuni per tutelare la salute dei bovini avendo un monitoraggio della situazione aggiornata al 2012.
PRESIDENTE. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Mario Catania, ha facoltà di rispondere.
MARIO CATANIA, Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali. Signor Presidente, onorevoli deputati, in merito all’interrogazione a risposta immediata dell’onorevole Catone faccio presente che, fin dal 1991, le autorità nazionali e regionali, tenuto conto della situazione epidemiologica e del contesto economico e sociale che caratterizza l’allevamento bufalino in Campania, hanno adottato specifici provvedimenti tesi ad affrontare tale problematica.
I medesimi provvedimenti non hanno però conseguito effetti significativi nel contenimento dell’infezione brucellare tanto che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 3 agosto 2007, è stato dichiarato lo stato di emergenza nel territorio della provincia di Caserta e zone limitrofe per fronteggiare il rischio sanitario connesso all’elevata diffusione negli allevamenti bufalini. È stato nominato, anche, un commissario di Governo e sono stati individuati gli interventi per fronteggiare in maniera definitiva detta emergenza.
Gli interventi posti in essere dalla struttura commissariale hanno conseguito risultati di notevole entità: la percentuale di infezione, del 33 per cento nel 2007, a fine 2011 si è ridotta all’1,6 per cento. Nel casertano, la provincia più interessata dalla brucellosi, dall’inizio del corrente anno ad oggi sono state riscontrate poco più di 1.800 positività su circa 245 mila soggetti testati, con una percentuale di infezione della popolazione bufalina pari all’1 per cento.
Oggi risultano censiti circa ventiquattro focolai attivi e tutti i 992 allevamenti presenti nel territorio casertano sono monitorati dall’anagrafe nazionale. Una percentuale pari a circa il 17 per cento degli allevamenti attivi ha utilizzato la pratica della vaccinazione, così come previsto nel piano di risanamento.
Tali livelli di infezione sono considerati ordinari e gestibili dai servizi veterinari competenti, e finalmente è possibile affermare che l’emergenza può essere considerata conclusa, fermo restando la continua prosecuzione delle azioni di profilassi e di monitoraggio della situazione. In proposito sono state già programmate una serie di attività utilizzando i fondi FAS, attraverso le quali si potrà garantire il mantenimento del buon livello di epidemiologia raggiunto, nonché adottare una serie di azioni volte proprio alla biosicurezza degli allevamenti.
PRESIDENTE. L’onorevole Catone ha facoltà di replicare.
GIAMPIERO CATONE. Signor Presidente, signor Ministro, tutti i dati che lei, ovvero il Ministero, ha fornito non hanno, comunque, determinato con esattezza una cosa: i vaccini, la regione Campania, non li sta facendo fare; questo è un dato certo. Nella regione Sicilia si è provveduto a tanto per tempo; quindi, sappiamo molto bene che la prevenzione è meglio e dà risultati notevolmente superiori alla cura.
Lei dice che si è programmato: benissimo; però non vorremmo, con questi benedetti fondi che in genere si cercano di utilizzare un po’ dappertutto, che mentre il medico studia l’ammalato muore. Noi abbiamo una certezza: la regione Campania è leader nel mondo per i latticini; è leader nel mondo per quella produzione. Quindi, vorremmo un’attenzione più particolare e che il Governo incidesse in maniera determinata sulla regione Campania, affinché questi benedetti vaccini si facciano, e non semplicemente trovare la maniera e il sistema per dire: abbiamo ridotto l’infezione. L’infezione va debellata; troviamo il sistema per debellare l’infezione. Sappiamo benissimo che una vaccinazione preventiva porterà a questo. Capiamo bene che si tratta di spendere dei soldi, capiamo bene che questi soldi deve spenderli la regione Campania, ma facciamo in modo, comunque, anche nell’ottica della spending review, di prevenire spendendo meno
fonte: Sivemp – 6 settembre 2012