Question Time del Ministro Patuanelli alla Camera a seguito dei dati presentati dalla regione Campania sulla situazione della brucellosi e tubercolosi: da gennaio 2022 attuazione del nuovo piano operativo.
L’interrogazione con risposta immediata è stata presentata dall’ On. Carlo Sarro per conoscere le iniziative concrete che il governo sta mettendo in campo per tutelare il patrimonio bufalino. Secondo i dati presentati dallo stesso Sarro negli ultimi 10 anni, infatti, sono stati abbattuti 100.000 capi dei quali sarebbero stati confermati positivi solamente l’1% per brucellosi e il 3% per tubercolosi. Uno scenario allarmante, viste le percentuali di errore completamente al di sopra della soglia del 15% stabilita dal Consiglio di Stato, e per il quale si chiedono risposte tempestive al Governo.
Il Ministro risponde innanzitutto sottolineando che la competenza in materia è più strettamente del Ministero della Salute e che pertanto lui riporta elementi forniti da quell’Amministrazione, e prosegue dunque dicendo che “il Piano di eradicazione della brucellosi bufalina è in attuazione già da qualche decennio sul territorio nazionale. Ad esso si aggiunge il Piano straordinario per il controllo delle malattie infettive della bufala mediterranea italiana, relativo alla brucellosi bufalina e alla tubercolosi bufalina, approvato con delibera della Giunta Regionale della Campania, n. 207, del 20 maggio 2019, contenente misure di lotta ed eradicazione sul territorio regionale di malattie infettive e diffusive trasmissibili anche all’uomo.
Tuttavia, nonostante l’adozione di misure straordinarie di polizia veterinaria per fronteggiare efficacemente le due malattie infettive sul territorio, a differenza di quanto riscontrato positivamente in altre Regioni la prevalenza della brucellosi e della tubercolosi registrate nell’anno 2020 nella popolazione bufalina della Regione Campania è risultata in forte aumento, soprattutto nelle provincie di Caserta e Salerno (11,47% brucellosi, 13,69% tubercolosi nella sola provincia di Caserta). I risultati del programma di eradicazione attestano un peggioramento della curva epidemica; questa recrudescenza è dovuta anche alla scarsa collaborazione di una parte degli allevatori della Provincia di Caserta nel raggiungimento dell’obiettivo del programma di profilassi di Stato. La resistenza agli abbattimenti da parte dei proprietari dei capi positivi e la mancata attuazione delle prescrizioni di biosicurezza hanno peraltro generato numerosi contenziosi con le Autorità sanitarie, determinando l’allungamento dei termini di risoluzione dei focolai e la persistenza di capi infetti nell’area”.
Il Ministro continua poi dicendo che sono stati convocati già due incontri, uno il 22 luglio u.s. ed uno il 27 ottobre u.s, al fine di favorire il dialogo e la collaborazione di tutte le parti coinvolte: Ministero della Salute, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, la Regione Campania, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno, la A.S.L. di Caserta, i Centri Nazionali di Riferimento per la brucellosi e per la Tubercolosi e le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative nella Provincia di Caserta, e discutere della bozza di piano elaborata dagli uffici regionali, alla presenza di tutti i soggetti interessati. Per il giorno 22 dicembre p.v. è previsto un terzo incontro che servirà a condividere la versione definitiva del piano operativo da attuare a partire dal mese di gennaio 2022.
L’On. Sarro replica in chiusura che per quanto si elaborino nuovi piani, è fondamentale intervenire prontamente perché si sta distruggendo ingiustamente il patrimonio zootecnico bufalino, e sottolinea che la resistenza riscontrata talvolta da parte degli allevatori è legata al fatto che nella fase diagnostica è mancato completamente l’utilizzo del “contraddittorio”.
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