Per prevenire il caos dei confini dopo la Brexit, il governo britannico sta pensando a un’unione doganale temporanea con l’Ue. Idea, peralto, già bocciata da Guy Verhofstadt, il parlamentare europeo che presiede il comitato sulla Brexit: «una fantasia». Eppure pare che il ministro inglese per la Brexit, David Davis, chiederà in sede di negoziati a Bruxelles un periodo di transizione per permettere alle imprese di abituarsi gradualmente al nuovo regime che verrà istituito una volta completata l’uscita di Londra dall’Unione Europea. Lo si apprende da un comunicato diffuso dal ministero. La Gran Bretagna esclude comunque la possibilità che dopo la Brexit l’area doganale Ue possa essere estesa per isolare l’Irlanda del Nord, spiegando che una scelta del genere non sarebbe “sostenibile costituzionalmente ed economicamente”. In un documento ufficiale che verrà reso noto oggi con i principi cui si attiene Londra sulla questione del confine irlandese, la Gran Bretagna sostiene che non vuole che controlli doganali o di altro genere possano ostacolare il flusso di merci e persone che al momento attraversa senza impedimenti il confine tra Irlanda e Irlanda del Nord. Il dipartimento per l’uscita dall’Unione europea ha spiegato in una nota che il documento del Governo britannico che sarà pubblicato oggi chiederà una soluzione equilibrata sui controlli doganali e il mantenimento dell’area di libera circolazione tra Irlanda e Regno Unito, che consente ai cittadini dei due Paesi di spostarsi liberamente. L’Europa boccia l’idea di una unione doganale con la Gran Bretagna che intende lasciare l’Ue. Guy Verhofstadt, il parlamentare europeo che presiede il comitato sulla Brexit, ha definito l’idea, senza mezzi termini, «una fantasia» mentre la prima cosa da fare, ha spiegato, è «assicurare i diritti dei cittadini e trovare un accordo finanziario».
ItaliaOggi – 16 agosto 2017