L’obiettivo del documento pubblicato dalla Direzione Generale della Sicurezza Alimentare del Ministero della Salute è garantire la sicurezza alimentare attraverso l’adozione di tempestive misure a tutela della salute pubblica in occasione di incidenti di botulismo alimentare. Il documento fornisce indicazioni per individuare il più rapidamente possibile i potenziali veicoli alimentari responsabili dell’intossicazione e le modalità di conduzione delle analisi per la conferma di laboratorio.
Il documento fornisce altresì elementi di dettaglio rispetto alle metodiche analitiche da adottare per la conferma di laboratorio e la tempistica con cui i laboratori devono garantire l’esecuzione delle analisi e la diffusione dei risultati alle Autorità competenti coinvolte nella gestione dell’incidente. La corretta gestione di un caso, e ancor più di un focolaio, richiede l’azione sinergica di diverse figure professionali afferenti al SSN e di diverse Autorità competenti.
Il costante scambio di informazioni con tutti gli attori coinvolti nella gestione dell’incidente è fondamentale al fine di attuare in tempo reale tutte le misure di tutela della salute pubblica. Qualora l’esito delle analisi condotte sugli alimenti di produzione industriale evidenzi la presenza tossine botuliniche o di clostridi produttori di tossine botuliniche sarà necessario attivare il sistema di allerta RASFF.
Il documento sottolinea la necessità di un coinvolgimento tempestivo del Dipartimento Prevenzione della Asl territorialmente competente per dare immediato avvio all’inchiesta epidemiologica e ad un’approfondita intervista dei malati e dei famigliari. Nel caso del botulismo la tempestività è essenziale sia per contenere il potenziale rischio di propagazione del focolaio, sia perché le condizioni cliniche del malato potrebbero impedire, nel caso comparisse disartria e/o insufficienza respiratoria, la raccolta di informazioni utili, in tempi brevi e certi.
Il botulismo alimentare è una grave sindrome neuro-paralitica dovuta all’ingestione delle tossine botuliniche preformate negli alimenti. Il consumo di piccolissime quantità (dell’ordine di 0.1 g) di alimenti contaminati con le tossine botuliniche può essere sufficiente per determinare la malattia ed addirittura potrebbe dimostrarsi fatale.
Consulta il documento Botulismo e sicurezza alimentare: indirizzi operativi
13 luglio 2017