Nuova rissa sfiorata a Ferragosto per le botticelle. Lo sostiene in una nota il Partito animalista europeo (Pae)tornato in Piazza di Spagna a contestare alcune presunte violazioni dei vetturini dopo la maxirissa tra vetturini e animalisti del 4 agosto.
«Nella storica piazza romana – affermano gli attivisti del Partito Animalista Europeo – erano presenti numerose botticelle che trasgredivano alcuni importanti punti del regolamento sul servizio di autotrasporto pubblico non di linea del Comune di Roma. In particolare – continua la nota – le carrozze erano sprovviste della targa, nonché della segnaletica rappresentativa del divieto di suonare e dell’obbligo di superare il veicolo a distanza predisposta sul retro delle carrozze, al fine di tutelare maggiormente i cavalli durante il servizio».
Il presidente del Partito animalista europeo, Stefano Fuccelli, ha quindi invitato gli agenti della Polizia Municipale a intervenire. «Dopo i primi verbali compiuti dagli agenti – sostiene ancora il Pae – la situazione stava degenerando con il serio rischio di un nuovo 4 agosto. Tempestivo l’intervento di due blindati, pattuglie di polizia ed una trentina di agenti delle forze dell’ordine che hanno impedito il peggio».
«Sono trascorsi solo pochi giorni dalla vergognosa e deplorevole rissa che ha fatto arrossire l’Amministrazione capitolina di fronte agli occhi increduli di tutto il mondo, e lo scandaloso affaire botticelle è rimasto invariato. Sempre le medesime vetture non in regola, ancora vigili impreparati e retinenti all’intervento», afferma la nota degli animalisti.
«Solo la presenza di un ampio dispiegamento di forze di Polizia ha evitato un nuovo 4 agosto – continua il Pae – il problema non è più amministrativo ormai è di ordine pubblico, è inaccettabile che ogni qual volta un cittadino ravvisi una violazione venga sistematicamente e in modo diffuso aggredito dai vetturini e che nei pressi delle loro stazioni ci sia un presidio di polizia al fine di tutelare l’incolumità pubblica. Alemanno cosa aspetta, che ci scappi il morto? Chiediamo, pertanto, che la questione passi nelle competenze del Prefetto».
Il Messaggero – 17 agosto 2012