Per Federspecializzandi e il Segretariato dei giovani medici la norma del decreto Fiscale “penalizza migliaia di specializzandi che contribuiscono in modo determinante al buon funzionamento del Ssn”. Astensione dal lavoro il 16 e 17 aprile. Il 17 manifestazione in piazza del Parlamento
“Non vogliamo credere che un Governo, che si presentato dicendo ‘quello che fa bene ai giovani, fa bene al Paese’ voglia far cassa con i soldi delle borse di studio e degli assegni di ricerca, somme che garantiscono il minimo sostentamento per migliaia di giovanissimi ricercatori e medici specializzandi, quasi sempre fuori sede, che con sempre più fatica, in questo periodo di crisi, tentano di costruirsi una esistenza indipendente e dignitosa”. Ad affermarlo, in una nota congiunta, il Segretariato Italiano Giovani Medici (Sigm) e la Confederazione Nazionale delle Associazioni dei Medici Specializzandi (FederSpecializzandi) commentando uno degli emendamenti al testo della legge di conversione del decreto Fiscale, approvato dal Senato e ora all’esame della Camera per l’approvazione definitiva.
La disposizione (inserita all’art. 3 comma 16 ter e quater) stabilisce che siano tassate le somme al di sopra degli 11.500 euro corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale perché concorrono a formare il reddito. “Questa disposizione – spiegano Sigm e Federspecializzandi – ha l’effetto negativo di imporre il prelievo fiscale sulle borse di studio per la frequenza dei corsi di dottorato di ricerca, di perfezionamento e di specializzazione erogate dalle Università ivi inclusi i contratti di formazione medica specialistica a queste equiparate, nonché gli assegni di studio erogati dalle regioni, tutti importi attualmente esentati a norma della legge 476 del 13 agosto 1984”. Quindi o medici in formazione specialistica, i dottorandi e i corsisti in medicina generale.
Sigm e Federspecializzandi lanciano un appello al Governo e a tutti i gruppi parlamentari di intervenire a correggere la disposizione in occasione del passaggio alla Camera dei Deputati.
Intanto, per esprimere “la più totale disapprovazione nei confronti dell’emendamento”, il Segretariato dei giovani medici e la Confederazione dei medici specializzandi proclamano lo stato di agitazione e invitano tutti i giovani colleghi ad asternersi dalle quotidiane attività assistenziali e di ricerca nelle giornate del 16 e 17 aprile e a partecipare alle assemblee pubbliche che verranno indette autonomamente dai comitati locali di ciascun Ateneo nelle medesime giornate. Inoltre, per amplificare la voce unita dei giovani medici italiani, è stata indetta per martedì 17 aprile una manifestazione nazionale che si terrà nella Piazza del Parlamento di Roma dalle ore 11.00 alle ore 13.00.
“La categoria dei giovani medici italiani, già enormemente svantaggiata sotto ogni profilo (formativo, economico, crescita e maturazione professionale, esistenziale) rispetto ai colleghi degli altri Paesi EU, non può sopportare un penalizzazione di questa portata”, spiegano Sigm e Federspecializzandi. “Non a caso – sottolineano – da alcuni anni a questa parte si registra un costante e significativo incremento di giovani medici, formati a spese dello Stato Italiano, che ‘emigrano’ all’Estero senza fare ritorno. La prospettiva, realistica e paradossale – concludono Sigm e Federspecializzandi – è quella dello spopolamento del nostro Servizio sanitario nazionale con, da un lato, le giovani professionalità mediche italiane in fuga verso il Nord Europa e gli Usa e, dall’altro, l’ingresso di giovani medici stranieri a colmare le lacune della nostra sanità frutto di scelte sbagliate e dannose come questa”.
quotidianosanita.it – 13 aprile 2012