Dopo l’apertura in negativo le piazze europee riducono le perdite, ma restano contrastate. Nel mirino di Standard & Poor’s ci sono 15 paesi dell’Eurozona per un possibile declassamento, tra cui Francia e Germania
Standard & Poor’s spaventa le borse, con la notizia diffusa ieri sera sul possibile downgrading di Francia e Germania. L’agenzia di rating ha infatti messo sotto osservazione i rating di 15 paesi di Eurolandia: a rischiare le tripla ‘A’ sono Francia, Germania, Olanda, Lussemburgo, Austria e Finlandia. Anche l’Italia rischia il rating di ‘A-1?. Una minaccia cui la Commissione europea ha reagito ribadendo la necessità che siano “istituzioni democratiche europee” a “esercitare la sorveglianza”. In particolare, il portavoce Amadeu Altafaj ha sottolineato che “siamo in una settimana molto importante per arrivare ad una soluzione della crisi”, per cui “abbiamo già molti stimoli interni per tenere conto anche di questi fattori esterni”.
I listini del Vecchio Continente sono deboli: a Piazza Affari il Ftse Mib, che ha toccato un minimo di 15.746,59 punti, a metà mattina cede lo 0,51%, l’All Share lo 0,42%. Tra le banche cedono Bpm (-2,9%), Banco Popolare (-2,2%), Mediobanca (2,7%), oltre a Unicredit -1,3%. Bene Monte Paschi (+1,9%). Rialzi per Generali e Unipol (+1,9%), Fonsai -3,5%. In calo l’energia, con A2A -1,8% dopo la sanzione dell’Autorità dell’energia. Positiva solo Eni a +0,9%. Telecom a +0,6%. In calo Fiat (-4%), Finmeccanica -3% dopo il downgrade del rating da parte di S&P di ieri. Mondadori cede il 4,4%, Mediaset il 2,18%.
Secondo la Confcommercio “siamo già in recessione”. Nel 2012 il Pil segnerà un calo dello 0,6% mentre i consumi scenderanno dello 0,3%. Sono le ultime stime presentate dal Centro studi dell’associazione delle imprese del commercio, che per il 2013 prevede invece il Pil al +0,4% e consumi in crescita dello 0,3%. I consumi hanno subito un nuovo peggioramento ad ottobre: “Il calo tendenziale è dello 0,5% e, soprattutto, quello conginturale, più consistente -0,8% sono la spia di un problema di avvio, nel terzo trimestre, di una fase di ripiegamento dei consumi delle famiglie la cui entità non sembra trascurabile e che potrebbe proseguire nella prima parte del 2012”. L’Eurostat invece registra un aumento del Pil nella zona Euro e nella Ue-27 rispettivamente dello 0,2% e dello 0,3% nel terzo trimestre 2011 rispetto al trimestre precedente. Nel secondo trimestre 2011 il Pil era cresciuto dello 0,2% in entrambe le aree e rispetto allo stesso periodo del 2010 è salito dell’1,4% sia nell’Ue-17, sia nell’Ue-27. Tra le piazze europee, solo Londra è positiva, in rialzo dello 0,2%. Francoforte cede lo 0,81%, Parigi lo 0,45%, Madrid lo 0,61%.
Il differenziale tra Btp e Bund è a 374 punti, in calo rispetto all’apertura. Ieri lo spread aveva chiuso ai minimi da un mese, a quota 375. Il rendimento dei nostri titoli a dieci anni scende così al 5,82%, mentre i tassi di quelli a 5 anni sono scesi al 5,98% e di quelli a 2 anni al 5,56%. Gli ordinativi industriali in Germania hanno segnato a sorpresa un balzo mensile del 5,2% a ottobre dopo tre cali mensili consecutivi. Si tratta del rialzo più forte da 19 mesi a questa parte. Lo ha reso noto oggi il ministero dell’Economia tedesco. Le attese erano per un aumento più modesto dell’1%. L’euro risale sopra quota 1,34 dollari sulla scia del balzo inatteso degli ordini all’industria tedeschi. La moneta unica passa di mano per 1,3410 dollari e 104,17 yen
ilfattoquiotidiano.it – 6 dicembre 2011