Il vicepresidente del consiglio regionale Franco Bonfante ed il vicepresidente della commissione regionale Agricoltura Graziano Azzalin sono stati questa mattina in visita a Cerea, al presidio permanente degli agricoltori aderenti al comitato “Azione Rurale”, che stanno protestando contro “il silenzio delle istituzioni verso l’emergenza aflatossine nel mais”.
Un caso di non facile lettura per i non addetti ai lavori, ma che rischia di avere gravissime conseguenze economiche numerose aziende venete. Per questo i due consiglieri del Pd hanno voluto confrontarsi con i manifestanti ed ascoltare le loro rivendicazioni. “La nostra presenza qui serve innanzitutto per testimoniare la nostra attenzione al problema e la nostra solidarietà – ha spiegato Bonfante – Come Regione abbiamo margini di manovra molto limitati, anche se possiamo impostare un ragionamento sugli indennizzi, perché quello che si sta configurando ha tutte le caratteristiche di una calamità e come tale va affrontata. Perché se è vero che le risorse sono limitate, è vero anche che vanno stabilite le priorità e, per me, sono economia e sociale. La questione dei limiti, è più un aspetto tecnico che politico. Per quanto riguarda gli aspetti più prettamente politici, ad ottobre, alla Camera è stata approvata con consensi trasversali una mozione in cui si chiede al Governo di intervenire al più presto, anche se con la crisi che si è aperta diviene tutto più difficoltoso. Quello che si può fin da subito dire è che il range di valori di tossicità consentiti dalla normativa vigente (20 ppb) deve valere anche per il mais che viene importato. “. “Il 13 settembre – ha aggiunto Azzalin – avevamo presentato un’interrogazione proprio per sottolineare l’allarme della contaminazione del mais da micotossine e chiedere alla Giunta regionale di istituire con urgenza un tavolo di crisi, perché già erano evidenti i problemi che si sarebbero presentati non solo quest’anno, ma anche in futuro. Servono degli strumenti per prevenire, oltre a misure tampone che possano risolvere una situazione, aggravata dai ritardi che ci sono stati. Pubblicamente non abbiamo volutamente dato risalto alla vicenda, anche se l’assessore regionale ha comunque sottoposto il caso all’attenzione del ministro Catania, per evitare di creare falsi allarmismi. Ora però, anche dopo le vostre manifestazioni, appare evidente la necessità di attivare tutti i canali. Il primo ostacolo da rimuovere per la soluzione del problema, tuttavia, è rappresentato dalle divisioni fra le associazioni di categoria. Il vostro presidio, al quale ho voluto personalmente portare la mia solidarietà, deve servire anche a questo. L’aspetto dei limiti, seppur con le dovute cautele, deve essere affrontato, anche in chiave europea, per superare le nette disparità fra i Paesi”.
11 dicembre 2012