Settecento grammi di esplosivo avevano fatto crollare gran parte della sua casa. Due giorni prima l’auto di E.V, veterinario Asl di Nuoro era stata cosparsa di benzina e incendiata. Era il capodanno del 2005. È questa la vicenda “simbolo” scelta dal parlamentare veterinario, nonché presidente Enpav, Gianni Mancuso per un’interrogazione al ministro della Salute in cui sollecita un’azione delle istituzioni per contrastare il fenomeno, sempre più drammatico, delle intimidazioni ai veterinari pubblici in servizio. Dietro l’attentato del 2005 una vicenda complessa, partita l’anno precdente, quando il veterinario nuorese aveva deposto in tribunale, denunciando i suoi sospetti su un allevamento.
In quell’allevamento, il numero dei vitelli era maggiore del numero delle fattrici. Gli allevatori giustificavano la cosa con parti gemellari o asserendo di aver acquistato i vitelli in esubero. Ma poi, in seguito all’istituzione dell’anagrafe bovina, venne scoperta la presenza di capi con lo stesso numero di certificazione in allevamenti differenti da quelli che l’allevatore dichiarava in proprio possesso.
Proprio la denuncia del 2004 avrebbe fatto diventare il veterinario destinatario di intimidazioni culminate con i due attentati. Da lì l’indagine della procura sull’allevatore, che avrebbe messo in piedi un giro di false certificazioni su capi animali. Secondo gli inquirenti l’attività illecita andava avanti sin dal 2000, ma è venuta alla luce solo in seguito alla banca dati locale, che non avrebbe più consentito di rilasciare false certificazioni, utilizzando numeri riferibili a capi di bestiame di allevamenti anche del Nord Italia. A seguire l’allevamento, prima del 2004, era un altro veterinario, ora imputato con accusa di falso per aver compilato dei fogli rosa relativi alla movimentazione in uscita del bestiame dall’allevamento imputato.
«Sono scioccato da quanto accaduto – osserva Mancuso – la nostra categoria, e in particolar modo i colleghi delle Asl, impegnati nel controllo e nella certificazione di allevamenti e attività, non devono essere lasciati soli. Per questo ho chiesto al Governo di emanare apposite norme in difesa dei medici veterinari del servizio sanitario nazionale».
Nell’atto ispettivo Mancuso chiede di sapere se il Governo intenda emanare apposite norme in difesa dei veterinari pubblici e se intenda monitorare il fenomeno degli atti intimidatori nei loro confronti.
A cura di Sivemp Veneto – 28 aprile 2012