Repubblica. Aumento record per le bollette dell’energia. I 3 miliardi stanziati dal governo sono serviti a mitigarlo, ma non a evitarlo. Dal primo ottobre, l’elettricità costerà il 29,8% in più, mentre il prezzo del gas salirà del 14,4%. Lo fa sapere Arera, l’Autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente.
Senza l’intervento dell’esecutivo l’incremento sarebbe stato maggiore. Il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani aveva annunciato il +45% per l’elettricità e il 30% per il gas. Invece, con la mossa di Palazzo Chigi, 2,5 miliardi sono stati destinati all’azzeramento degli oneri di sistema per il prossimo trimestre e 500 milioni per il potenziamento dei bonus sociali energia e gas. Oltre alla riduzione dell’Iva. In questo modo le tariffe aumenteranno in misura ridotta per 6 milioni di microimprese e 29 milioni di famiglie. Mentre rimarranno invariate per oltre 3 milioni di nuclei familiari (con Isee non superiore a 8.265 euro, 20.000 se con più di 3 figli). In concreto, per la famiglia tipo il rincaro in bolletta sarà di 300 euro all’anno: 145 per l’elettricità e 155 per il gas.
Alla base di questa crescita ci sono l’aumento del prezzo del gas naturale a livello internazionale e il costo dei permessi per la CO prodotta. La congiuntura globale è
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causata dalla ripresa economica dovuta alla fine del lockdown e al buon andamento della campagna vaccinale. Ciò ha causato il rimbalzo della produzione industriale e il conseguente aumento dei prezzi delle materie prime. In particolare il gas, che sostituisce sempre di più il carbone e alimenta le centrali elettriche. Inoltre, in Asia si compra sempre di più Gnl (gas naturale liquefatto) a qualunque prezzo, di fatto togliendolo all’Europa. E la stessa dinamica si è presentata in Brasile, dove un inverno molto secco ha ridotto la produzione idroelettrica. Da tenere in considerazione anche la bonaccia del Mare del Nord, che ha fatto diminuire l’energia eolica nel Nord Europa, in particolare in Gran Bretagna.
Il prezzo della CO 2 ad agosto è stato di 60 euro per tonnellata, mentre a settembre dell’anno scorso valeva meno della metà (28 euro). La ragione va ricercata nella decisione della Commissione europea del 14 luglio di presentare il pacchetto “Fit for 55”. Con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 la riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 55% rispetto al 1990, per poi arrivare alla “carbon neutrality” entro il 2050.
L’aumento delle bollette non è il primo quest’anno. A giugno il governo era intervenuto con 1,3 miliardi e i rincari erano stati del 9,9% per l’elettricità e del 15,3% del gas naturale. Secondo Arera, la rilevanza e la straordinarietà delle misure dell’esecutivo per far fronte a una situazione unica imporranno l’individuazione di interventi strutturali. A gennaio, in assenza di ulteriori stanziamenti governativi, l’Authority sarà costretta a recuperare i tagli alla bolletta del prossimo trimestre, portando a nuovi aumenti.