Comunicato della Regione Veneto. Vaccini gratuiti anche per i bovini nelle aree di restrizione per puntare alla eradicazione della malattia e certificazioni veterinarie per la movimentazione dei capi a carico dei servizi veterinari delle Ulss, sono le due nuove azioni che la Regione Veneto intende assumere per contenere e debellare l’epidemia di ‘blue tongue’, la febbre catarrale maligna che sta colpendo greggi e armenti negli alpeggi del Bellunese, del Trevigiano e del Vicentino e che, con la ‘demonticazione’ dei capi, rischia di arrivare anche in pianura. “Nella riunione odierna con i responsabili dei servizi veterinari e di sicurezza alimentare, del dipartimento Agricoltura e del dipartimento Prevenzione della Regione Veneto abbiamo monitorato gli esiti delle prime azioni condotte per contenere l’epidemia e definito il piano d’azione per l’eradicazione del virus” informano gli assessori Giuseppe Pan (agricoltura) e Luca Coletto (sanità), che lavorano in tandem per la gestione dell’emergenza.
“Dopo l’acquisto delle 104 mila dosi per la vaccinazione in massa degli ovicaprini delle tre province interessate di Belluno, Treviso e Vicenza e aver reso obbligatoria la profilassi per i bovini soggetti alle ‘zone di restrizione’ con spese a carico dei proprietari, ora procediamo a intensificare la campagna vaccinale in modo di arrivare a coprire almeno l’80 per cento del patrimonio zootecnico bersaglio del virus”.
La Regione Veneto provvederà quindi ad acquistare e a fornire alle Ulss, dosi gratuite di vaccino (il costo unitario è di circa 1 euro) per i bovini delle zone soggette ‘a restrizione’ e renderà gratuito il rilascio da parte dei servizi veterinari del certificato obbligatorio per la movimentazione degli animali. “Di norma, tale certificazione è a carico degli allevatori, in quanto funzionale agli interessi delle aziende – spiega Pan – Ma in questo caso, poiché la prevenzione del contagio del virus della ‘lingua blu’ è questione di interesse pubblico, sarà la Regione a farsene carico. Di concerto con l’assessore alla sanità predisporrò un provvedimento da sottoporre alla Giunta che renda gratuito il costo delle attestazioni veterinarie per la movimentazioni dei bovini, attualmente pari a 32,5 euro”.
Per permettere la vaccinazione dell’intero patrimonio zootecnico delle specie sensibili, la Regione punta, inoltre, alla collaborazione con gli allevatori e le associazioni di categoria per le operazioni di somministrazione. Le aziende che dispongono del veterinario aziendale sono invitate a provvedere in proprio alla somministrazione del vaccino. Le altre potranno rivolgersi ai Servizi veterinari delle Ulss, che – prospettano i due assessori – adotteranno tariffe calmierate.
“La ‘Blue tongue’ non è una malattia trasmissibile all’uomo – ricordano Coletto e Pan – ed è letale solo per gli ovicaprini, non per i bovini. Tuttavia ha pesanti riflessi sulla movimentazione e sui prezzi di mercato del patrimonio zootecnico. Lavoriamo, quindi, per debellare il virus, con un piano vaccinale di copertura a lungo termine”.
Nel frattempo i servizi veterinari delle Ulss delle aree interessate dai focolai hanno già provveduto a vaccinare oltre 20 mila capi e a monitorare buona parte degli animali all’alpeggio (ovicaprini e bovini): oltre la metà dei bovini saliti nei mesi estivi nelle malghe hanno superato i test di controllo e sono già rientrati nelle stalle di pianura.
Nelle aree a maggior rischio di diffusione proseguono i controlli clinici negli allevamenti, i prelievi di sangue e di siero a campione e i controlli sul latte, oltre al posizionamento di trappole entomologiche per monitorare la circolazione virale.
29 settembre 2016