Proseguono i casi di contagio di Blue tongue, la febbre catarrale che ha colpito greggi e armenti del Bellunese, del Trevigiano e del Vicentino e che ha raggiunto anche gli allevamenti delle altre province. Al 21 ottobre la Rete di sorveglianza epidemiologica del Veneto riporta che sono stati confermati in totale 190 focolai di Btv4 (guarda la tabella di sintesi) nelle province di Belluno (57 focolai), Treviso (97), Vicenza (29) e Padova (7). Complessivamente sono 62 i comuni ad essere interessati. I focolai sono stati riscontrati in ovini (74), bovini (112), caprini (3) e selvatici (1 muflone). «La temperatura e l’umidità aiutano la proliferazione degli insetti portatori della malattia per questo l’area interessata si sta allargando», spiega al Corriere delle Alpi Lebana Bonfanti, veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. E aggiunge: «La vaccinazione è l’unico modo, salvo deroghe, per far uscire gli animali dalla zona di restrizione».
La Regione cerca di rassicurare gli allevatori che nei giorni scorsi avevano alzato la voce – anche attraverso le associazioni di categoria – di fronte al caos sulle vaccinazioni per contrastare la malattia che colpisce gli ovicaprini e i bovini. «I Servizi veterinari della Regione hanno presentato al Ministero della Salute il piano regionale di vaccinazioni a tappeto esteso all’intero territorio regionale e rivolto a tutto il patrimonio zootecnico. Compreremo un milione e settecentomila dosi di vaccino per assicurare a tutti gli allevatori di bovini da latte e da carne e di ovicaprini la somministrazione gratuita delle dosi necessarie», hanno assicurato gli assessori alla Salute e all’Agricoltura, Luca Coletto e Giuseppe Pan, al termine dell’incontro che si è svolto ieri con le associazioni degli allevatori veneti.
Il piano di vaccinazione, attualmente al vaglio del Ministero per la necessaria approvazione, interesserà 443 mila bovini da carne, 419 mila bovini da latte, 55 mila ovini e 19 mila caprini. Per i bovini sarà necessario effettuare un richiamo dopo tre settimane e per tutte le specie un ulteriore richiamo a distanza di un anno. «Confermiamo agli allevatori quanto già promesso: la Regione si farà carico dell’acquisto dei vaccini», dichiara Pan, «mentre la somministrazione resterà a carico degli allevatori che potranno avvalersi dei veterinari aziendali o, in alternativa per le piccole aziende, dei veterinari dell’Ulss».
Oltre alla fornitura gratuita dei vaccini, la Regione assicura il rilascio gratuito da parte dei servizi veterinari del certificato obbligatorio per la movimentazione degli animali. «Tutto il Veneto è stato dichiarato zona di restrizione», chiarisce Pan, «Per aiutare gli allevatori abbiamo previsto l’esonero dall’obbligo di certificazione per i capi avviati a macellazione e il rilascio gratuito di tale certificazione per quanti dovranno essere movimentati fuori regione. Si tratta di una ulteriore semplificazione che vale oltre 30 euro di risparmio a capo per gli allevatori e che agevola le aziende in questa difficile fase».
Fonte: Resolve e Regione Veneto (a cura Ufficio stampa Sivemp Veneto) – 23 ottobre 2016