Comunicato Coldiretti. Mentre l’epidemia di blu tongue procede ad intermittenza, Coldiretti parla di un “corto circuito” burocratico in Regione Veneto. Il patrimonio zootecnico regionale – spiega il presidente Martino Cerantola – è a rischio per una semplice firma su un provvedimento. Eppure – continua Cerantola – le nostre osservazioni e richieste espresse direttamente agli assessori Giuseppe Pan, per la competenza agricola e Luca Coletto per quella sanitaria erano state inizialmente accolte tanto che i 70mila vaccini per gli ovini e i caprini sono stati distribuiti. La disponibilità gratuita doveva riguardare anche i bovini ma a distanza di mesi – insiste Cerantola – non abbiamo nessuna certezza.
I tempi sono scaduti se si pensa che l’antidoto va ordinato prima di acquistarlo – spiega Cerantola – e dunque ci sono tutti i motivi per pensare che la malattia con febbre catarrale maligna che ha colpito greggi e armenti negli alpeggi delle province di Treviso, Vicenza e Belluno si propaghi tranquillamente tra vacche, manze buoi e vitelli, portatori sani del virus.
Voglio tranquillizzare i consumatori affinché siano convinti che gli agricoltori hanno tutto l’interesse a salvare le mandrie e a garantire la salubrità delle carni affrontando a loro spese le procedure utili a fermare il contagio. Quello che non comprendo – conclude – è la disorganizzazione della pubblica amministrazione anche difronte al nulla osta del Ministero della Sanità.
3 dicembre 2016