Il servizio sanitario nazionale sarebbe escluso dai limiti alle assunzioni previsti dalla manovra econimica di luglio. Lo chiarisce una circolare del Ministero di Brunetta del 18 ottobre. Per Asl e ospedali restano in vigore i limiti antecedenti la manovra e riguardanti in primo luogo le Regioni sottoposte a Piano di rientro. Ma i sindacati della dirigenza medica ricordano come i i rigidi vincoli di spesa non permettano, nei fatti, di rispondere alle carenze di personale sanitario. E come rimanga in pericolo la sostenibilità del Ssn.
La circolare della Funzione pubblica
19 OTT (quotidianosanita.it) – E’ finalmente arrivata l’attesissima circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica che proverà a chiarire le modalità con le quali la P.A. dovrà far fronte ai nuovi limiti alle assunzioni e al turn over introdotti dalla manovra economica del luglio scorso.
La notizia, per la sanità, è quella della definitiva esclusione dal blocco del turn over, contro il quale si erano sollevati tutti i sindacati di categoria, del Servizio sanitario nazionale.
Sottolinea infatti la circolare: “Non sono interessati dai provvedimenti di autorizzazione a bandire e ad assumere, di cui si sta trattando nella presente nota circolare, le Regioni, gli enti del Servizio sanitario nazionale, le autonomie locali e le Università che operano nel rispetto del regime assunzionale prescritto dalla corrispondente normativa di settore”.
Per le strutture del Ssn restano quindi in vigore le norme antecedenti l’ultima manovra che prevedono in particolare il blocco del turn over tra le misure da adottare nelle Regioni sottoposte a Piano di rientro.
Per le altre resta invece l’autonomia regionale nel decidere assunzioni e turn over nel rispetto dei limiti di spesa regionali.
Troise Anaao: la circolare della Funzione pubblica non risolve il problema
“I rischi per la sostenibilità del Ssn legati al blocco del turn over, di fatto, rimangono tutti in piedi, nonostante quanto affermato nella circolare emanata da Brunetta. Le Regioni continuano, infatti, ad essere sottoposte a vincoli di spesa che non consentono di rispondere alla carenza di personale sanitario”. Così Costantino Troise, segretario nazionale dell’Anaao Assomed ha commentato per Quotidiano Sanità la novità contenuta nel documento del Dipartimento della Funzione Pubblica.“La circolare – spiega Troise – nonostante escluda sanità e Regioni dal blocco delle assunzioni, non afferma in maniera chiara che le Asl possano operare in piena libertà per quanto riguarda la copertura del turn over. Soprattutto, prevede che rimangano in vigore le norme antecedenti l’ultima manovra economica, le quali stabiliscono per le Regioni rigidi vincoli di spesa. Vincoli che diventano ancora più imperativi per quelle in deficit. Considerando quindi che, abbiamo quattro Regioni commissariate e undici sottoposte a Piani di rientro, ne deriva per la stragrande maggioranza dei servizi sanitari regionali l’impossibilità di procedere a nuove assunzione e rispondere alla carenza di personale”. Quindi, per l’Anaao Assomed, rimane fondato l’allarme lanciato a luglio quando il sindacato si oppose con forza alla manovra economica sottolineando che l’uscita dal sistema di circa 35mila medici nei prossimi quattro anni avrebbe causato una diminuzione qualitativa e quantitativa delle prestazioni erogate dal Ssn.
Perciò, secondo Troise, al di la delle esclusioni formali della circolare rimane in piedi un grande pericolo per la sostenibilità del Ssn costituito, appunto, da una preoccupante carenza di risorse professionali che andrà ad accentuarsi nei prossimi anni.
“Crediamo che a questo punto – ha affermato Troise – spetti a Governo e Regioni pensare a provvedimenti che siano in grado di consentire a un servizio fondamentale per il Paese di rispondere in maniera adeguata alla crescente domanda di salute da parte dei cittadini”.
Solo una riflessione finale, conclude Troise, “Brunetta ora afferma che con lui il Ssn non c’entra, saremmo stati contenti se lo avesse sostenuto anche quando ha messo a punto la legge 150”.