Biodiversità in pericolo: sono 1 milione, circa, le specie a rischio di estinzione. E per il 50% di queste il pericolo potrebbe essere dietro l’angolo: entro la fine di questo secolo. Queste alcune delle principali evidenze che spiegano l’urgenza di un’azione decisa in difesa di tutti gli ecosistemi. Una sfida chiave per il futuro del nostro pianeta, che ha portato alla pubblicazione del recente Rapporto IPBES* dal titolo “Assessment Report on the Different Value and Valuation of Nature”, redatto da 82 esperti di scienze sociali, economiche e umanistiche.
Biodiversità a rischio, qualche numero
Non è un caso che per le 500 mila specie più esposte sia stata coniata la definizione “dead species walking”, indicativa della loro condizione precaria a causa della distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane (sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive). I dati proposti dall’IPBES sono impietosi: il 25% delle specie animali e vegetali è minacciato di estinzione e tra gli anfibi si sale al 40%. In generale la biomassa dei mammiferi selvatici è diminuita dell’82%, mentre uno studio recente calcola che il 94% della biomassa dei mammiferi terrestri oggi viventi sia rappresentata da esseri umani (36%) e animali domestici (58%). Per gli insetti, i dati disponibili fanno ritenere che almeno il 10% delle specie sia minacciato. Negli ultimi cento anni l’abbondanza media di specie autoctone, nella maggior parte degli habitat terrestri, è diminuita di almeno il 20%. Se poi si sceglie di fare un confronto sinottico tra gli attuali dati relativi all’estinzione e quelli che raccontano la media delle estinzioni nella storia del pianeta, il risultato è ancora più preoccupante: le evidenze attuali sono da cento a mille volte superiori. Saremmo dunque alle prese con una nuova estinzione di massa tipo, per intenderci, quella che annientò i dinosauri.
Rapporto IPBES sulla biodiversità
Per aiutare la politica a comprendere meglio i modi molto diversi in cui le persone concepiscono e apprezzano la natura, il Rapporto fornisce una classificazione nuova e più completa dei valori della natura. La nuova classificazione evidenzia come diverse visioni del mondo e sistemi di conoscenza influenzano il modo in cui le persone interagiscono e apprezzano la natura e presenta quattro prospettive generali: vivere dalla natura (la capacità della natura di fornire risorse per sostenere i mezzi di sussistenza, i bisogni e i desideri delle persone, come cibo e beni materiali; vivere con la natura (concentrarsi sulla vita “diversa da quella umana”); vivere nella natura (l’importanza della natura come ambiente per il senso del luogo e dell’identità delle persone);vivere come natura (vede il mondo naturale come una parte fisica, mentale e spirituale di se stessi).
*L’IPBES è la Piattaforma intergovernativa di politica scientifica sulla biodiversità e i servizi ecosistemici, e massima autorità scientifica in tema di biodiversità.