Nei giorni scorsi è arrivata sul tavolo di Mantoan una lettera minatoria anonima con esplicite minacce. E’ stata informata la Prefettura di Venezia che ha messo il segretario regionale sotto protezione
Non si è fatta attendere la solidarietà dei vertici della Regione Veneto. «Esprimo la massima solidarietà mia personale e a nome di tutta la Giunta regionale al dott. Domenico Mantoan, che ha lavorato, sta lavorando e continuerà a lavorare benissimo per garantire ai cittadini della nostra regione il più alto grado di qualità nell’erogazione dei servizi sanitari». Lo ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia, alla luce delle minacce di morte ricevute con lettera anonima dal segretario regionale alla sanità e che per questo è stato messo sotto protezione.
«Si tratta in ogni caso di un evento preoccupante, che richiama epoche e vicende buie della storia di questo Paese – ha aggiunto Zaia – rispetto alle quali l’attenzione deve essere al massimo grado da parte di tutti: istituzioni e singoli cittadini».
Alla solidarietà di Zaia si è subito aggiunta anche quella dell’assessore alla sanità Luca Coletto, che ha bollato la minaccia anonima come «atto assolutamente vile. Il lavoro svolto da Mantoan per dare supporto alle decisioni della Giunta veneta in questo settore essenziale è stato ed è importantissimo, e ha portato a straordinari risultati anche per quanto riguarda il risparmio di risorse collettive a prestazioni pari o superiori. Quando si decide per il bene comune, con i soldi dei cittadini e per il loro futuro – ha aggiunto Coletto – bisogna farlo senza pensare alla popolarità delle decisioni ma agli effetti concreti. Il Veneto ha assicurato e intende garantire la sanità a tutti al massimo livello. Ricordo per inciso che i costi aggiuntivi che i cittadini si sono trovati a dover pagare per certune prestazioni non dipendono in ogni caso né da decisioni regionali né da cattiva amministrazione, ma da scelte romane».
Il Corriere Veneto di oggi, nel riportare la notizia ipotizza un gesto di rabbia «di chi è stato messo a margine del sistema sanitario» e sottolinea come i piani di rientro abbiano «inciso sui sistemi delle forniture e degli approvvigionamenti, con bandi centralizzati dalla segreteria regionale». Ma si tratta di mere ipotesi. Il ruolo e l’attività di Mantoan potrebbero avergli fruttato inimicizie in vari campi.
18 febbraio 2012 – riproduzione riservata