Il bilancio di previsione ammonta a 17 miliardi di euro: tolte le partite contabili e quelle di giro, la manovra finanziaria per il prossimo anno ha un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui 9,6 impegnati per la tutela della salute, cioè per finanziare il fondo sanitario regionale e di quello sociale. Zaia: “La scelta di non applicare l’addizionale regionale Irpef e i super ticket in sanità pesa per 1,2 miliardi l’anno, ma che è stata provvidenziale perché ci ha imposto una robusta cura dimagrante”.
Il bilancio di previsione della Regione Veneto per l’esercizio 2020 – presentato oggi dal presidente Luca Zaia al Consiglio veneto – ammonta a 17 miliardi di euro: tolte le partite contabili e quelle di giro, la manovra finanziaria per il prossimo anno ha un valore complessivo di circa 12 miliardi di euro, di cui 9,6 impegnati per la tutela della salute, cioè per finanziare il fondo sanitario regionale e di quello sociale.
In particolare, riguardo alla Sanità, la Regione ricorda, in una nota, di avere deciso di “rimediare ad una ‘sbagliata programmazione’ del fabbisogno di figure mediche assumendo medici neolaureati non specializzati e perseguendo accordi con le università venete per anticipare i tempi dell’ingresso degli specializzandi in reparto già al terzo anno e aumentare il numero le borse di studio regionali”. “Daremo corso ai bandi che prevedono l’assunzione di 500 medici non laureati nei pronto soccorso e nei reparti di medicina generale e di lungo degenza del Veneto – ha affermato il presidente Zaia, presentando in Consiglio la legge di stabilità e il bilancio di previsione per il 2020 – Già in 227 hanno partecipato al primo bando, quello per i Pronto Soccorso. Questa operazione peserà sul bilanci per 20-25 milioni di euro”.
Per le politiche regionali le risorse propriamente dedicate ‘a libera destinazione’ ammontano al 7 per cento del totale, vale a dire a 1213 milioni di euro, in continua contrazione rispetto ai 1617 milioni del 2010. Andranno a finanziare il funzionamento di organi, sedi e dipendenti della regione e degli enti partecipati, la quota di cofinanziamento regionale dei fondi comunitari (65 milioni), il contributo alle rette delle scuole materne e degli asili nido (31 milioni), il sistema della formazione professionale (24 milioni), la prevenzione idrogeologica e la riduzione del rischio idraulico (20 milioni), la spesa per le funzioni non più svolte dalle Province (dagli assistenti ai disabili sensoriali al personale dei servizi per l’impiego), il ‘portafoglio’ di spesa ‘cash’ degli assessorati (una cinquantina di milioni in tutto), i fondi di riserva, gli oneri dei debiti contratti in precedenza, nonché alcune spese di investimento, come i 36,7 milioni di risorse proprie che la Regione ha deciso di impegnare già dal prossimo anno per la realizzazione dei Giochi invernali del 2026 a Cortina e Milano.
Infine gli investimenti: “Grazie al comportamento virtuoso della Regione – evidenzia una nota della Giunta -, che negli anni ha progressivamente contratto il ricorso al debito (dai 2,4 miliardi di debito autorizzato nel 2010 ai 756 milioni dello scorso anno), per il 2020 si potranno accendere nuovi mutui per investimenti per un valore complessivo di 63 milioni: 20,50 andranno a finanziare i Giochi olimpici del 2026, 15 gli interventi contro il dissesto idrogeologico, 12,5 gli adeguamenti della rete viaria, 10 la mobilità e la sicurezza stradale, e infine 5 lavori pubblici di particolare urgenza”.
In Consiglio, Zaia ha voluto sottolineare come il Veneto sia “l’unica regione in Italia ‘tax free’, che ha rinunciato ad applicare ai contribuenti l’addizionale regionale Irpef e i super ticket in sanità. Una scelta che pesa per un miliardo e 219 milioni di euro l’anno sul bilancio della Regione, ma che è stata provvidenziale perché ci ha imposto una robusta cura dimagrante. Abbiamo preferito recuperare al massimo in efficienza ed efficacia, perseguendo razionalizzazione e buona gestione della spesa pubblica, piuttosto che mettere le mani nelle tasche dei cittadini e delle imprese”.
Tra gli interventi di razionalizzazione e di efficientamento della spesa regionale Zaia ha posto l’accento sul piano di alienazione degli immobili regionale, “che ci ha consentito di vendere beni e introitare risorse per 25 milioni di euro”, la ristrutturazione del debito “che ha visto scendere il debito autorizzato dai 2,4 miliardi del 2010 agli attuali 757 milioni”, la riduzione dei tempi dei pagamenti ad una media di circa 16 giorni, e l’assunzione degli ammortamenti non sterilizzati in sanità, “una partita da 1,4 miliardi che pesa su questo e sul prossimo esercizio finanziario per circa 72 milioni di euro”.