Il figlio del medico è ritornato in casa e si è trovato di fronte ad una scena terribile. Un autentico mistero avvolge il suicidio di un noto e stimato medico veterinario, Pasquale Canelli, 63 anni. Ieri verso mezzogiorno il dramma nell’abitazione del professionista in via Caio PonzioTelesino a pochi metri dalle terme.
Il figlio del medico Alfredo è ritornato in casa e si è trovato di fronte ad una scena terribile: nel bagno il corpo esanime del padre con tra le mani ancora il fucile che aveva adoperato per porre fine alla sua esistenza e che lo aveva colpito al capo provocandogli una notevole devastazione. Dato l’allarme sul posto sono giunti i carabinieri della locale stazione e della Compagnia di Cerreto Sannita per i primi accertamenti.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore della Repubblica Patrizia Filomena Rosa che ha inviato sul posto il medico legale Monica Fonzo. Il corpo del medico è stato trasferito poi presso la sala mortuaria dell’ospedale Rummo dove in serata il medico legale ha fatto la visita esterna. Dai primi accertamenti il medico ha posto la canna del fucile sul mento ed ha poi premuto il grilletto. Questa mattina il magistrato dopo una prima relazione del medico legale, prenderà una decisione circa l’autopsia, che al momento appare probabile.
I carabinieri hanno trascorso l’intero pomeriggio e la serata ad ascoltare i componenti la famiglia Canelli, gli amici del professionista e la donna delle pulizie, che è stata tra le prime a vedere il cadavere unitamente al figlio del medico. Nessun elemento finora è emerso con chiarezza tale da poter far ipotizzare una situazione da giustificare un gesto estremo. Tra le varie ipotesi potrebbe esservi qualche tensione nell’ambito familiare che in un momento di depressione ha poi spinto il professionista al tragico gesto.
Ricostruite dagli inquirenti anche le ultime ore del professionista che si è recato ieri mattina al lavoro in qualità di dipendente Asl ed ha raggiunto la sede di Faicchio. Ha a quanto pare eseguito anche dei sopralluoghi preso alcune aziende agricole della zona e quindi poco prima di mezzogiorno ha fatto ritorno nella sua abitazione di Telese Terme. Qui ha preso un vecchio fucile legalmente detenuto e che era stato acquistato dal padre, ed ha esploso il colpo mortale. Pasquale Canelli era notissimo a Telese Terme e in tutta la valle Telesina. La moglie è un architetto professione intrapresa anche dal figlio primogenito, mentre un’altra figlia proprio di recente si è laureata presso l’università di Roma. Il rito funebre dopo l’autorizzazione all’interro rilasciata dal magistrato sarà celebrato nella chiesa di Santo Stefano.
Il Mattino – 12 luglio 2013