L’Italia applica correttamente il quadro giuridico europeo sulla protezione dei tacchini allevati. Ma ci sono ancora spazi di miglioramento.
La Direzione Generale della Salute della Commissione Europea (DgSante) pubblica la relazione finale di una missione conoscitiva svolta in Italia tra febbraio e marzo di quest’anno.
Scopo della missione era di raccogliere informazioni sul sistema italiano di protezione del benessere dei tacchini allevati, in particolare di raccogliere elementi su:
-la normativa nazionale
-i sistemi elaborati e attuati dall’Italia per la protezione del benessere dei tacchini (Meleagris gallopavo) al momento della produzione.
– la produzione commerciale comprendendo i gruppi di genitori da riproduzione, gli incubatoi e i gruppi da ingrasso.
L’Italia ha recepito, attuato e, per alcuni parametri, ulteriormente sviluppato il quadro giuridico dell’UE che disciplina il benessere dei tacchini alla produzione. Le attuali pratiche
industriali sono caratterizzate da un elevato livello di standardizzazione e dalla regolarità del monitoraggio; adottano inoltre misure correttive per i fattori legati al benessere dei tacchini e alle buone pratiche zootecniche. È però possibile migliorare alcuni aspetti che incidono sul benessere, come la densità di allevamento, le mutilazioni e l’arricchimento ambientale.
La relazione sintetizza in 5 punti le osservazioni principali sul sistema italiano
1. Le autorità italiane hanno recepito in maniera efficace la legislazione dell’UE, introducendo requisiti aggiuntivi concernenti ad esempio le limitazioni alle mutilazioni e le competenze
degli allevatori.
2. Il settore dei tacchini presenta un elevato livello di integrazione e opera con notevole professionalità. Effettua monitoraggi regolari e adotta misure correttive in caso di
scostamenti dai parametri relativi alla produzione e al benessere: ad esempio la qualità dell’aria, la temperatura, l’umidità relativa e la mortalità. È tuttavia possibile apportare ulteriori miglioramenti con il riesame dell’elevata densità di allevamento attualmente riscontrata nelle aziende di tacchini da ingrasso, la riduzione delle mutilazioni effettuate e la fornitura di materiale di arricchimento.
3. È in corso un programma ben strutturato per l’esecuzione dei controlli ufficiali a livello di azienda. Gli orientamenti e la check list recentemente introdotti per l’esecuzione dei controlli
ufficiali sul benessere dei tacchini dovrebbero costituire un altro utile strumento di consulenza per i funzionari.
4. Al momento della macellazione si monitorano alcuni indicatori di benessere; è però necessario approfondire il lavoro ed effettuare ulteriori analisi per accrescerne il valore e l’impatto complessivi.
5. Nel settore dei tacchini l’impatto e la penetrazione dei regimi di certificazione privati, che prevedono norme supplementari in materia di benessere, sono modesti.
Un Paese leader- L’Italia è uno dei principali produttori di carne di tacchino nell’UE; condivide questa posizione con Polonia, Francia, Germania e Spagna. Insieme, questi cinque paesi forniscono l’84 % della produzione totale annua di carne di tacchino nell’UE.
In Italia il modello di produzione dei tacchini mostra un elevato livello di integrazione, in cui le aziende integratrici controllano e possiedono direttamente l’intero ciclo produttivo: i riproduttori, le uova da cova, i tacchini da ingrasso, i macelli e tutti i processi associati (ad esempio mangimi, cure veterinarie). Un aspetto significativo messo in luce dalla relazione è che in Italia due sole aziende integratrici controllano circa il 90 % del settore dei tacchini.
Secondo i dati di UNAITALIA il pollo da carne continua a conquistare quote sempre maggiori nel settore delle carni avicole a scapito di altre specie come appunto i tacchini.
L’Italia è un esportatore netto di carne di tacchino e un importatore di materiale genetico. Il nostro Paese esporta carne e prodotti trasformati a base di carne di tacchino di elevato valore in altri Stati membri dell’UE.
Relazione finale
Sistema nazionale per la protezione del benessere dei tacchini nelle aziende
(missione conoscitiva dal 28 febbraio al 13 marzo 2024)