Sono state pubblicate le “Linee guida sulla qualità dell’acqua e sulla manipolazione per il benessere dei pesci vertebrati di allevamento”. Il documento è stato redatto da un gruppo di iniziativa volontaria sui pesci nell’ambito della Piattaforma dell’Unione Europea (UE) sul benessere degli animali (EU-Platform on Animal Welfare), formato da esperti europei provenienti da diverse realtà: centri di ricerca, università, filiere produttive, istituzioni, associazioni animaliste. Fra gli estensori del documento figura anche il dott. Amedeo Manfrin, veterinario del Centro specialistico ittico dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) e responsabile del Laboratorio nazionale di riferimento per le malattie dei crostacei. Le linee guida sono tradotte in 23 lingue e sono disponibili nel sito web della Commissione europea.
Il coinvolgimento di categorie così diverse del mondo “acquacoltura”, che hanno condiviso i contenuti sulla gestione tecnica degli allevamenti, rappresenta il valore aggiunto di queste linee guida. Benché avallato dalla Commissione europea, il documento per il momento ha solo carattere propedeutico, in quanto definisce gli orientamenti sulla qualità dell’acqua e la manipolazione dei pesci in allevamento, senza fornire allegati tecnici. Ma entro il 2026 è prevista la costituzione, da parte della stessa Commissione, di un gruppo specializzato che lavorerà sulla legislazione in materia di benessere animale nei pesci allevati.
L’aspetto qualificante resta però la riflessione etica al centro di queste linee guida. Come recita la premessa “I pesci di allevamento vertebrati sono esseri senzienti e la loro custodia comporta la responsabilità etica di garantire il loro benessere. […] Dolore, angoscia, sofferenza, malattie, mortalità, stress, aggressione e disturbi comportamentali dovrebbero essere evitati e ridotti al minimo, mentre si dovrebbero incoraggiare i comportamenti naturali e un positivo stato di benessere”.
La presa di posizione assunta dagli esperti rispetto alla questione del benessere animale è un primo passo verso lo sviluppo di una legislazione comunitaria. Le buone pratiche di allevamento devono cominciare dunque con la qualità dell’acqua e la manipolazione degli animali, in combinazione con altri aspetti gestionali come il trasporto, la macellazione, i regimi di alimentazione, il ricovero e i regimi di riproduzione.