La Ue sostiene gli studi su piccoli ruminanti, tacchini, equidi. Alle ricerche partecipano anche studiosi italiani
L’Unione Europea ha deciso di stanziare 4,5 milioni di euro per sostenere le ricerche sul benessere animale portate avanti da Awin, acronimo di “Animal Welfare Indicators”, un sodalizio scientifico che riunisce esperti di questa materia a livello internazionale. Il progetto, guidato da Adroaldo Zanella dello Scottish Agricoltural College, vede la collaborazione di ricercatori provenienti da Brasile, Stati Uniti, Europa. Un ruolo significativo sarà svolto dal Dipartimento di Scienze Animali dell’Università di Milano al quale è affidato il compito di coordinare uno dei quattro settori di ricerca sui quali si impernia il progetto. Protagonisti delle attività di ricerca sono i piccoli ruminanti (pecore e capre), gli equidi (cavalli e asini) e i tacchini. I gruppi di lavoro si articoleranno su quattro diverse aree fra loro complementari. Una di queste è la messa a punto degli indicatori precoci delle problematiche legate al benessere e degli indicatori di dolore. Altra area di studio è quella relativa alle conseguenze degli stati patologici sul benessere. Una terza area di indagine riguarda i fattori di allevamento che possono influenzare lo sviluppo degli animali e le strategie adattative che questi possono mettere in atto. Conclude il progetto la creazione di una “scuola scientifica” finalizzata alla ricerca e alla formazione sul benessere animale.
Un passo avanti
Con il sostegno agli studi coordinati da Awin continua il percorso della Ue nella conoscenza del benessere animale, percorso iniziato da tempo e che ha trovato un’accelerazione nel luglio del 2009 sotto la presidenza svedese della Ue. Ricordiamo che per altre specie animali, come ad esempio polli da carne e galline ovaiole, già si è arrivati a stabilire quali debbano essere le condizioni di allevamento capaci di garantire adeguati livelli di benessere agli animali. Dal prossimo gennaio, in particolare per le galline ovaiole, saranno ammesse solo gabbie di dimensioni adeguate o sistemi di allevamento a terra. Anche per suini e vitelli sono state definite in passato le condizioni da rispettare negli allevamenti.
Valutazione oggettive
Ora gli studi si trasferiscono su altri animali di interesse zootecnico e l’obiettivo anche in questo caso è quello di riuscire ad individuare indicatori di benessere concreti e rilevabili. L’importante è evitare che la misurazione del benessere animale, come a volte è accaduto in passato, possa essere dettata da valutazioni empiriche, magari con una visione antropomorfa del problema, dove il benessere animale si confonde con quello dell’uomo.
Agro notizie – 17 giugno 2011