Sono piccole come la testa di uno spillo, sono nere ed il loro morso può creare la Tbe, ovvero l’encefalite da zecca che funge sia da vettore che serbatoio dell’infezione. La Tbe è una malattia virale acuta che colpisce il sistema nervoso centrale. A Belluno i casi di Tbe sono triplicati rispetto l’anno precedente. A lanciare l’allarme è proprio il direttore dell’Unità Operativa Malattie infettive, Ermenegildo Francavilla, della Ulss 1.
La preoccupazione arriva dai numeri: “Abbiamo appena iniziato l’estate e nella Ulss bellunese i casi riscontrati sono finora 13, tre volte i casi dell’anno precedente”. Dalle analisi fatte dagli stessi tecnici della Uls bellunese, le zecche sono in aumento in tutto il territorio con inevitabile effetto a cascata sull’aumento anche le malattie trasmesse dalle stesse zecche.
Nella stessa provincia di Belluno nell’ultimo decennio i casi collegati alle patologie da zecca sono stati ben 132; inoltre, dati dell’Istituto Superiore della Sanità, confermano il primato di Belluno e provincia per le patologie collegate alle zecche (solamente Belluno contribuisce per il 40% della classifica totale). In questi giorni la Regione Veneto, all’unanimità, ha approvato, con 41 voti favorevoli, la mozione per garantire la gratuità del vaccino contro le zecche per Belluno nonché per quelle zone limitrofe che la stessa regione individuerà come esposte a maggior rischio.
Anche a Vicenza, e provincia, da inizio stagione, si sono rivolti al pronto soccorso ben 115 persone “morse” dalle zecche, per non contare che la sola provincia di Treviso conta da inizio stagione tre casi di malattie trasmesse da zecche. L’emergenza zecche in Veneto continua.
Endrius Salvalaggio – QS