Si accascia sul computer nella sua casa di Lentiai. Animalista convinto è stato consulente per Green Hill e il comune di Feltre
BELLUNO – Si è accasciato davanti al computer, nel cuore della notte tra venerdì e sabato, nella sua casa di Lentiai dove si era trasferito da circa un anno lasciando la casa nativa di Pieve d’Alpago. Se ne è andato così, senza fare rumore, Luca Funes, 41 anni, figlio di Benedetto e Giuseppina Lelli. Come ultimo gesto di altruismo ha donato gli organi. I medici, inoltre, hanno eseguito un’indagine per stabilire con certezza la causa della morte. L’ipotesi è che sia stato colpito da un infarto.
Ieri, da Pieve a Feltre, asse su cui Funes operava, la notizia è corsa più veloce del vento, scuotendo i cuori dei tanti amici e conoscenti. Su Facebook si è scatenata una tempesta di messaggi. Funes, noto veterinario, mosso da un amore passionale per gli animali, è stato anche protagonista della vita politica locale ricoprendo la carica di coordinatore provinciale dell’Idv. Era stato candidato alle ultime amministrative di Feltre e pur non essendo stato eletto faceva parte dei gruppi di lavoro organizzati dal sindaco Paolo Perenzin.
Ma la grande passione, coltivata fin da piccolo, era quella del mondo animale, della natura. Non a caso il suo impegno in questo settore aveva portato il Ministero a convocarlo recentemente per occuparsi dei cani dell’allevamento lager di Green Hill. Aveva fondato, conservando la presidenza, anche Amici nella natura, facendo parte inoltre del direttivo della A.R.C.H.È., associazione che si occupa della protezione delle tartarughe. Collaborava anche con la protezione civile, mettendo a disposizione la sua professione: in occasione del terremoto dell’Aquila, Funes portò il suo aiuto agli animali, anche loro colpiti dal sisma.
Ogni anno devolveva una consistente somma di denaro ad associazioni di volontariato, e proprio lo scorso anno acquistò un quadro di Murer al mercatino dei giornalisti attraverso il quale vennero raccolti fondi da devolvere al Soccorso alpino. La morte dei 4 volontari precipitati il 12 agosto scorso con l’elicottero del Suem in Alpago, lo aveva colpito profondamente anche perché il pilota era il compaesano Dario De Felip. Quel quadro è appeso nell’ambulatorio di Ponte nelle Alpi. Pieve lo accoglierà nuovamente mercoledì alle 15, nella chiesa parrocchiale, per dargli l’ultimo saluto. Luca Funes aveva un figlio, Antonio, di 10 anni.
«Sono rimasto annichilito dalla notizia. A nome mio, dell’intero partito veneto ed in rappresentanza dei miei colleghi Gustavo Franchetto e Antonino Pipitone del gruppo consiliare in Regione, di cui facciamo parte, esprimo il profondo cordoglio di IdV e porgo ai familiari di Luca le nostre più sentite condoglianze» ha detto oggi il segretario regionale di Italia dei Valori Gennaro Marotta: «Funes era una brava persona, molto impegnata per la sua comunità ed in difesa degli ideali in cui credeva. Da persona che ama gli animali, quale io sono, ho avuto modo di apprezzarlo in modo particolare per la sua professione e per la passione che ci metteva ogni giorno. Aveva deciso di prestarsi alla politica, e il suo lavoro come segretario provinciale del partito era risaltato subito, con la costanza e l’acume che lo contraddistinguevano».
Gazzettino.it – 6 novembre 2012