Tredici dirigenti erano a processo per truffa ai danni del sistema sanitario nazionale per una presunta truffa ai rimborsi. Era stato lo stesso pm a chiedere l’assoluzione
BELLUNO – Presunta truffa al Codivilla Putti: tutti assolti perché «il fatto non sussiste». Il processo non ha dimostrato di aver raggiunto alcuna prova e quindi il pubblico ministero per primo, Antonio Bianco, ha concluso la sua requisitoria sostenendo che «si deve ritenere che i reati non sussistano e che gli imputati debbano essere assolti». Truffa ai danni del sistema sanitario nazionale, falso in concorso e omesso controllo: queste le ipotesi di reato sulle quali si era mossa la procura nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi al Codivilla nel periodo 2005/07. Gli imputati erano figure di spicco della società pubblico-privata che gestisce la struttura e professionisti che operano all’interno.
Inizialmente, secondo l’accusa (all’epoca il pm Luigi Leghissa), il presunto raggiro al sistema sanitario regionale sarebbe stato attuato attraverso i rimborsi per i ricoveri, indicati come «inappropriati» nell’ispezione compiuta nel 2007 dal dirigente del ministero dell’Economia Carlo Alberto Luccone. Erano 13 gli imputati per un danno al servizio sanitario regionale di 2 milioni e 800 mila euro. Si trattava del’ex direttore generale dell’Usl 1 ed ex presidente della società Alberto Vielmo, 69 anni di Cittadella; l’amministratore delegato Massimo Miraglia, 41 anni di Roma; Carlo Brusegan, 72 anni di Camponogara, direttore sanitario; Angelo Boumis, 54 anni di Roma, consulente e vicedirettore sanitario; infine Francesco Centofanti, 66 anni di Bologna. Rinvio a giudizio ma per il solo reato di falso in concorso Giuseppe Lambinelli, 52 anni di Ischia; Coretta Sapienza, 42 anni di Cantello; Mauro Ciotti, 63 anni di Pieve di Cadore; Roberto Orani, 64 anni di San Vito di Cadore; Giorgio Caterino, 57 anni di Cortina; Cosimo Salfi, 54 anni di Borca; Emanuele Broccio, 36 anni di Messina; Carmela Falcone, 37 anni (difesi dagli avvocati Maurizio Paniz con Anna Casciarri , Franco Tandura, Paolo Patelmo). Il giudice Antonella Coniglio li ha mandati assolti in primo grado, riservandosi 60 giorni per la motivazione.
Corriere del Veneto – 12 giugno 2012