Lo sostiene il direttore del negozio Jardiland, dove sono stati acquistati i vegetali contaminati
MILANO – Proverrebbero dall’Italia i germogli all’origine dell’intossicazione di E.Coli che ha colpito una decina di persone a Bordeaux, nel sud-ovest della Francia, venerdì scorso. Lo ha detto Nacho Parra, il direttore del negozio Jardiland di Villenave d’Ornon, dove i germogli di trigonella (fieno greco), di mostarda e di rucola, erano stati acquistati. I germogli sotto accusa erano stati venduti al negozio dalla ditta britannica Thompson & Morgan.
COMPRATI IN ITALIA- Thompson & Morgan ha comperato i germogli in Italia», ha detto Parra con documenti alla mano. Il direttore del negozio ha tuttavia espresso i suoi dubbi sul fatto che la contaminazione provenga dai germogli: «Il modo in cui vengono coltivati può cambiare tutto – ha spiegato – dipende anche dall’acqua che viene utilizzata per innaffiarli, forse l’acqua aveva un problema». Tra le persone colpite dall’infezione tre erano state ricoverate in condizioni gravi all’ospedale di Bordeaux e «poste in dialisi nel reparto rianimazione» per problemi renali provocati da intossicazione del batterio Escherichia Coli.
47 MORTI – La Germania ha annunciato un nuovo decesso legato al batterio killer Escherichia coli, che fa salire il bilancio dei morti in Europa a 47. L’E.coli ha provocato 46 morti in Germania, ha precisato il Robert Koch Institut (RKI), come si apprende dal sito dell’istituto di ricerca tedesco. Un altro morto è stato segnalato in Svezia. Il Rki riferisce al telefono che in base ai dati più aggiornati sono 16 i decessi legati al batterio e 30 i morti causati dalla Shu (sindrome emolitico uremica) gravi complicazione che colpiscono i reni. Il Land più colpito è quello settentrionale dello Schleswig Holstein (con il 26,5 per cento dei contagi). Il numero delle nuove infezioni, tuttavia, è diminuito considerevolmente nelle ultime due settimane
Corriere.it – 27 giugno 2011