Il Corriere del Veneto. Aveva mangiato del formaggio in malga e questo è bastato a fargli rischiare la vita. Un bambino di 10 anni è stato salvato dai medici della pediatria dell’ospedale San Bassiano di Bassano del Grappa. L’episodio è avvenuto qualche settimana fa quando il bambino, che abita con la sua famiglia nel Bassanese, si è presentato con i genitori in via dei Lotti. Fin da subito ha mostrato avere dei sintomi da intossicazione. Ma è stato chiaro nell’immediato ai medici che non si trattasse di una semplice gastroenterite.
Ad allarmarli era stato il fatto che il bambino mostrasse di avere sangue e muco nelle feci e delle problematiche addominali che potevano portarlo in sala operatoria da un momento all’altro. «Abbiamo deciso di fare subito un esame approfondito delle feci grazie all’utilizzo della biologia molecolare – ha spiegato il primario della pediatria, Davide Meneghesso – e siamo così riusciti ad identificare un pannello di agenti patogeni, tra questi un ceppo particolare produttore di una tossina responsabile di una malattia grave per il bambino: la sindrome emolitico uremica».
I consigli del medico
Riuscendo ad identificare in tempo la diagnosi rara gli hanno salvato la vita. Infatti il bimbo ha avuto solo una forma intestinale senza sviluppare la sindrome. «Si tratta di un germe che si incontra raramente, soprattutto in estate in montagna. Può contaminare il latte crudo, i prodotti caseari freschi o anche la carne cruda di origine bovina – continua il medico -. Vista la rarità del fatto abbiamo dovuto segnalare l’episodio all’Istituto Nazionale di Sanità». Il problema è che se all’adulto dà solo una gastroenterite, per i bambini in età pediatrica può essere letale. Per questo l’attenzione deve essere massima. Se il prodotto derivante dal latte viene preso al supermercato questo risulta essere più sicuro, perché sottoposto a continui controlli igienico sanitari. Mentre per ciò che viene realizzato a chilometro zero il rischio è più alto. «Bisogna scegliere per i più piccoli il latte e i formaggi pastorizzati» conclude il dottor Meneghesso. Solo grazie a questo trattamento è possibile eliminare i batteri patogeni. Nel caso in cui un bambino venisse comunque a contatto con il germe è possibile riconoscere questo tipo di rara intossicazione attraverso alcuni sintomi: una diuresi ridotta, sangue e muco nelle feci, gonfiore nel viso o nelle gambe.