Le giornate in Consiglio Regionale trascorrono in discussione e presentazioni delle decine e decine di emendamenti al PdL n.23 “Azienda Zero”. Ad oggi siamo fermi all’articolo 12: quante Ulss per il Veneto. Attualmente, alle 7 previste inizialmente (una per ogni provincia) se ne sarebbero aggiunte 2, su richiesta di consiglieri della maggioranza, molto influenti nel panorama politico regionale, su Bassano del Grappa e Portogruaro.
Chiara la disomogeneità di questa spartizione, non si parla di territorio né di prevenzione. Non sono stati presentati gli studi con gli accessi ai pronto soccorso di utenti da fuori provincia o fuori regione, mancano questi numeri, di conseguenza, ad ora, manca il substrato fondamentale per poter definire gli ambiti territoriali per ogni singola Ulss.
Ci chiediamo come mai Zaia abbia nominato 11 Direttori Generali (9 per le Ulss territoriali e due per le aziende ospedaliere), prima ancora di sapere quante Ulss sarebbero state decise. Ci chiediamo perchè, nonostante il Piano Socio Sanitario Regionale 2012-2016 non sia ancora stato attuato nel suo complesso, ci sia così fretta di far approvare la ridefinizione del numero delle Ulss entro il 31.12.2016, forse perché queste nomine, non supportate da una legge, potrebbero rivelarsi ileggittime?
Come M5S, unitamente al Gruppo di Lavoro che da mesi discute e studia la situazione della sanità veneta, vogliamo ribadire con forza che decisioni così importanti, che influenzeranno l’assistenza sanitaria delle persone per i prossimi anni, non possono essere prese sulla scorta di “baratti” politici, volti come spesso accade ad accontentare un più o meno ampio bacino elettorale. Le decisioni devono essere vagliate con la massima perizia ed estrema attenzione sui bisogni dei cittadini. I territori, a parità di popolazione residente, sono geograficamente diversi fra loro, la distribuzione e la tipologia delle strutture non è stata sufficientemente presa in considerazione, la qualità dei soccorsi di emergenza/urgenza sono in alcuni casi messi a dura prova, insomma, crediamo servano delle valutazioni più approfondite, oltre il mero conteggio del costo pro capite.
Lo studio della Cà Foscari, molto interessante dal punto di vista amministrativo, può sicuramente essere preso come riferimento per quel che riguarda, appunto, la gestione amministrativo-finanziaria della questione. Per quanto riguarda invece la scelta del numero di Ulss nel Veneto, riteniamo serva una maggiore riflessione ed approfondimento.
Il M5S è contrario alle aziende strumentali, quali AZIENDA ZERO
Così com’è disegnata, la legge regionale è anticostituzionale, in quanto discriminerebbe i cittadini di provincie diverse, ad esempio Padova-Verona rispetto a Rovigo-Belluno: occorre equità. Siamo favorevoli al centro amministrativo unico: strumenti idonei per una sanità equa ed efficiente, alla centralizzazione degli acquisti, accentramento di CUP ed intramoenia trasparente, fascicolo sanitario elettronico, gare d’appalto che garantiscano i prodotti migliori per i pazienti.
Comunicato di Patrizia Bartelle portavoce Gruppo Lavoro M5S Sanità Veneto
2 ottobre 2016