Sembrano non essere sufficienti le palesi violazioni della legge nazionale 157/92 a tutela della fauna selvatica e le innumerevoli sentenze dei TAR e la condanna inferta dall’Europa ai danni del nostro Paese per le violazioni commesse in materia di caccia: la Giunta Zaia dichiara guerra ad alcune specie di passeriformi e autorizza la cattura di 16.000 piccoli uccelli da “regalare” ai cacciatori come richiami vivi.
Merli, Tordi, Allodole che saranno sottratti alla natura per essere utilizzati come esche per altri animali, reclusi in anguste gabbiette.
Una pratica, quella dei richiami vivi, che andrebbe abolita del tutto anche per la violazione della legge 189/2004 contro i maltrattamenti.
Ma non è tutto: il Veneto, maglia nera delle pratiche contro la fauna selvatica e regione responsabile delle procedure di infrazione inferte dall’UE al nostro Paese, “regala” ai cacciatori anche la possibilità di catturare l’avifauna con roccoli e prodine muniti di rete: mezzi vietati dalla direttiva 147/2009/CEE perché non consentono catture selettive.
Nelle reti, quindi, rimarranno intrappolati migliaia di esemplari anche particolarmente protetti, il cui destino, causa anche la scarsità di controlli, é segnato.
Anche l’Ispra, l’Istituto scientifico di riferimento per l’Italia e sui cui pareri l’Europa istruisce le infrazioni, ha chiaramente argomentato la propria contrarietà.
Eppure, il Veneto continua nella strada dell’illegalità, condannando i cittadini veneti al pagamento di cospicue multe.
Le Associazioni invitano dunque il Ministero dell’Ambiente ad esercitare le proprie competenze e a difendere non solo la fauna selvatica, patrimonio indisponibile dello Stato, ma i cittadini che un momento tanto gravoso saranno presto chiamati a pagare di tasca propria le sanzioni pecuniarie.
fonte d0agenzia – 11 agosto 2012