Studio dell’Istituto su qualità servizi pubblici. In vista del federalismo, si legge, “sarà importante come il principio dell’equalizzazione delle risorse tra le Regioni si rifletterà su formule di finanziamento”
Al Nord ospedali grandi e più efficienti. Al Sud nosocomi piccoli e meno performanti. Ancora troppi divari nella spesa per farmaci e livelli troppo difformi nell’appropriatezza delle prestazioni.
Fin qui nulla di nuovo, rispetto a quanto molti altri studi sulla sanità italiana hanno già rilevato. Ma è sulle soluzioni per superare il gap tra le Regioni che l’analisi di Banca d’Italia sulla qualità dei servizi sanitari, contenuta in un dossier che prende in esame il complesso dei servizi pubblici italiani, offre spunti di riflessione innovativi.
E’ il sistema di finanziamento della spesa che, secondo gli esperti di Bankitalia, può svolgere un ruolo rilevante. Modifiche dei meccanismi di finanziamento potrebbero avere infatti un notevole impatto per raddrizzare il sistema. Per questo è molto importante verificare come “il principio dell’equalizzazione delle risorse tra le Regioni basato sui fabbisogni di cure sanitarie si rifletterà sulle formule di finanziamento” e su come “sarà applicato in pratica”, soprattutto in vista del federalismo.
Altro elemento di svolta per guarire le differenze sta in un buon sistema di valutazione delle performance che renda disponibili “informazioni accurate e confrontabili sulla qualità dei servizi erogati dalle singole amministrazioni”.
In proposito, secondo gli esperti di Bankitalia, siano sulla buona strada con il sistema di valutazione delineato e in parte già avviato dal Ministero della Salute anche se, osservano i ricercatori, restano ancora limitate le informazioni sulla gestione del servizio da parte dei singoli enti e sul sistema tariffario alla base dei flussi di pagamento”.
Quotidianosanita.it – 21 febbraio 2011