Così il ministro della Salute questa mattina ai microfoni di “Radio Anch’io” su Rai radio 1. “Abbiamo portato dentro il pacchetto le cose più importanti che servono per realizzare il titolo del Decreto legge, ossia lo sviluppo del Paese con un più alto livello di tutela della salute”.
L’obiettivo dello sviluppo del Paese con un più alto livello di salute è stato raggiunto.
È soddisfatto il ministro della Salute Renato Balduzzi, e questa mattina ai microfoni di Radio Anch’io su Rai radio 1 ha sottolineato come nel Decreto approvato ieri in Consiglio dei ministri siano stati centrati gli obiettivi principali perché una cosa è “la discussione mediatica, un’altra cosa è la sostanza dei problemi”. Quindi non sperava in nulla di più, ha risposto, mettendo a tacere le voci sulla cura dimagrante forzata che il decreto ha subito dalla stesura iniziale fino alla sua approvazione in Cdm.
Ed anche sulle norme relative agli stili di vita, sulle quali si poteva portare a casa qualcosa in più rispetto a quanto si era inizialmente ipotizzato, dal giro di vite strettissimo sul gioco d’azzardo alla tassazione sul cibo spazzatura, il ministro si è detto soddisfatto. “Il compito era quello di lanciare una discussione nazionale, che è stata avviata senza spendere un cent. Abbiamo iniziato un discorso sulle abitudini alimentari e su specifici segmenti, e sulla cautela che le famiglie devono avere nei confronti dei minori in ordine ad alcuni cibi e bevande che sono di consumo corrente. Questo per me è un risultato già acquisito”.
Come quello raggiunto nella riorganizzazione dell’assistenza primaria con l’assistenza sette giorni su sette, h24: “Abbiamo tracciato il binario per la riorganizzazione”. In sostanza, ha spiegato il Ministro, il legislatore ha posto un principio chiaro al quale farà seguito l’attuazione che è posta nella convenzione nazionale e nella legislazione regionale. “L’importante era fissare un principio chiaro”.
Anche sulla ludopatia è stata avviata una linea d’intervento molto seria, ha sottolineato il ministro: “Questa è un’apertura verso un discorso di prevenzione, contrasto e cura per chi è caduto in questa patologia”.
Quanto tempo di vorrà per dare gambe alla riforma? Dipende, ha risposto Balduzzi.
Alcune parti sono ‘autoapplicative’, l’urgenza di intervenire è quindi nella loro formulazione, ha ricordato; altre richiedono decisioni dove l’urgenza è nel dare principi e criteri chiari anche come conseguenza delle decisioni prese nella spending review: “Confido che nel passaggio parlamentare questi interventi vengano irrobustiti. Abbiamo un obiettivo comune, ossia assicurare lo sviluppo del Paese. Un obiettivo comune a tutte le parti politiche”. Poi “sugli strumenti per raggiungere questo ci si confronterà”.
quotidiano sanita – 6 settembre 2012