Prima audizione parlamentare per Renato Balduzzi. Intervento incentrato sulla necessità di “manutenzione“ del Ssn in nome dell’appropriatezza. Presto i nuovi Lea. Ordini: “Il Governo armonizzerà riforma con liberalizzazioni”. Ecco il programma del neo ministro alla Salute. «Si dovrebbe evitare che le ragioni di contenimento della spesa comportino il venir meno della fiducia dei cittadini nel sistema. Per questo ogni misura in tale direzione si deve accompagnare a interventi finalizzati ad aumentare qualità e appropriatezza delle prestazioni e dei servizi erogati».
Così il ministro della Salute Renato Balduzzi, ieri in Commissione Igiene e Sanità del Senato per la sua prima audizione parlamentare per la presentazione delle linee programmatiche del suo dicastero (la prossima settimana replica alla Camera).
«In un momento in cui siamo in presenza di un temuto e forte rallentamento della crescita – ha sottolineato il ministro – è indispensabile fare dell’appropriatezza il faro che illumina tutta la materia. Altrimenti, si ridurrebbe il grado di soddisfazione del cittadino in modo considerevole, come accade in presenza di un razionamento delle prestazioni, dell’allungamento dei tempi di attesa e di un’eccessiva compartecipazione».
Ad orientare la condotta politica del ministero Balduzzi sarà «il dialogo con le commissioni parlamentari». E in tal senso la sua audizione è «una prosecuzione della discussione sulla fiducia parlamentare. Fiducia che – ha puntualizzato – va rinnovata di giorno in giorno, non essendo questo un Governo parlamentare. L’auspicio è che le mie proposte siano il più possibile unitive e non divisive».
Il ministro ha poi continuato presentando il programma per la sanità del nuovo Esecutivo dividendo quelle di “carattere programmatico” da quelle di “carattere legislativo”, con riferimento all’attività della commissione precedentemente illustrata dal presidente Antonio Tomassini.
Oggi al Senato, infatti, Balduzzi, non ha annunciato alcuna iniziativa legislativa propria né la volontà di intervenire con riforme importanti. Però, ha precisato, «il sistema sanitario ha bisogno di costante manutenzione».
«Da più di 30 anni il Ssn è una componente fondamentale del Paese a garanzia del diritto alla salute, che è un diritto costituzionale», ha affermato il ministro, per il quale, peraltro, «il comparto sanità presenta caratteristiche significativamente innovative», come l’aziendalizzazione.
Secondo Balduzzi, tuttavia, non vanno negati “né i problemi né la necessità di ritocchi”, o meglio di “costante manutenzione del sistema”. Concetto che ha trovato d’accordo i senatori, che hanno ripreso il termine nel corso dei loro successivi interventi.
Ma cosa vuol dire “manutenzione” per Balduzzi. Ad esempio “precisare le regole tra le aziende e la politica a partire dalle nomine”. Stabilire poi “regole trasparenti e chiare tra professionisti e pazienti, evitando la medicina difensiva, attiva e passiva”, puntando di più su “quei profili professionali che valorizzano l’alleanza terapeutica”. «Penso alle proposte – ha sottolineato – in tema di giustizia riparativa e di modelli complementari di risoluzione delle controversie». Un problema delicato tanto che “in alcune specialità mediche non ci sono candidati a sufficienza, con in prospettiva un assetto profondamente squilibrato dei servizi sanitari”.
Tra le altre priorità del ministro c’è il “tavolo di lavoro tra Stato e Regioni sui nuovi Lea, che aspettano da tempo una conclusione”, Per i Lea, in particolare, Balduzzi ha sostenuto che è “importante un approccio graduale, per disegnare una loro rimodulazione complessiva”. Restano comunque alcune priorità da affrontare subito come “le malattie rare, l’epidurale, la disabilità”.
Il ministro punta poi la sua attenzione sul federalismo fiscale e sul nuovo Patto per la salute. E sulla necessità di uno sforzo significativo per la “trasparenza sui Piani di rientro e la qualità dei servizi”.
Commentando le priorità dell’attività legislativa della Commissione precedentemente illustrate dal presidente Antonio Tomassini (legge sul tabacco, responsabilità professionale, sperimentazione clinica, comitati etici e riforma degli Ordini delle professioni sanitarie), Balduzzi ha rivolto un “incoraggiamento” ai senatori. Ma per quanto riguarda gli Ordini ha anche voluto puntualizzare che ci sarà “un suggerimento del Governo per armonizzare gli interventi”. Anche perché, ha sottolineato, “è necessario rendere dinamico questo profilo con quello sulle liberalizzazioni da parte del Governo”.
Concludendo l’audizione dopo le repliche dei senatori, il ministro si è soffermato solo su alcuni punti sollevati “non per priorità ma per questione di tempo”. In particolare per il ministro è importante che si concludano i lavoro per l’approvazione del testo sulla medicina difensiva e rischio clinico. Per quanto riguarda i Piani di rientro, il ministro ha detto che riferirà in commissione “successivamente a un monitoraggio. Su questo – ha aggiunto – abbiamo sensibilità comuni”. Breve accenno poi alla vertenza della Croce Rossa. “Sono interessato allo schema di decreto sulla Cri e terrò conto dell’indagine del Senato”. Indagine al momento sospesa ma che, ha assicurato Tomasini, risprenderà al più presto per essere conclusa entro la fine dell’anno. Ultimo punto la verifica di qualità delle strutture, assicurando che lo scopo delle attività in corso per la valutazione delle cure non è certamente quello di “fare classifiche”.
Quotidianosanita.it – 30 novembre 2011