MONTE BALDO. Massima allerta del Servizio foreste e fauna provinciale per il mutato atteggiamento dell’animale. È il primo danno causato dal plantigrado, allontanato con proiettili di gomma: ora sarà catturato e munito di radiocollare
Si temeva che essendo così poco diffidente potesse anche crescere dipendendo dall’uomo, di cui non ha mai avuto timore. Invece ha dimostrato di «saper tirare fuori le unghie». Sono imputati a M11, il giovane orso di due anni e mezzo, i recenti episodi di predazione a carico di ovini registrati nel comune di Brentonico, più precisamente a San Valentino, in località Bucaneve (o Mosee), accanto a un impianto di risalita invernale al momento chiuso. Così, per informare la popolazione circa le azioni intraprese per gestire la presenza del plantigrado sul territorio del Baldo e, più in generale, su quello provinciale, venerdì 31 alle 20,30 al centro culturale, al piano superiore della biblioteca comunale, in via Roberti 4/a, si terrà l’incontro «Conosci l’orso bruno?». Saranno presenti il sindaco Giorgio Dossi e gli esperti del Servizio foreste e fauna della Provincia che seguono da vicino il progetto Life Ursus. Come sottolinea la Provincia autonoma di Trento, si tratta dei primi danni al patrimonio zootecnico causati da questo soggetto, conosciuto in precedenza solo per la minor diffidenza manifestata nei confronti dell’uomo, in assenza tuttavia di comportamenti aggressivi o pericolosi. A fronte della situazione registrata e in relazione al contesto in cui si è determinata, ovvero vicino ad aree in cui sono insediate infrastrutture, la squadra di emergenza è stata subito attivata e, giunta sul posto, ha attuato azioni dissuasive colpendo l’orso con proiettili di gomma. Il mutamento intervenuto nel suo comportamento è oggetto della massima attenzione del Servizio foreste e fauna della Provincia. Per questo è stato dato immediato avvio alle operazioni di cattura per giungere alla radiocollarizzazione, conformemente alle procedure previste dal Piano d’azione interregionale per la conservazione dell’orso bruno nelle Alpi centro-orientali, visto che le sue dimensioni attuali consentono l’apposizione del radiocollare, prima impossibile. Motivo per cui era stato provviste di marche auricolari. Ciò servirà a intraprendere azioni dissuasive efficaci, altrimenti di più difficile realizzazione, intensive e in tempi brevi. Verificatone l’esito, sarà presa una decisione circa l”eventuale rimozione dell’esemplare. Il sindaco di Brentonico commenta: «C’è sicuramente una certa preoccupazione soprattutto tra le persone che vanno a fare passeggiate nei boschi, che assistono con apprensione a questi episodi. Devo dire che, però, ci sono anche altre persone che seguono con attenzione e curiosità la presenza dell’orso sul nostro territorio: introduzione che fa parte di un importante progetto naturalistico ambientale. Tuttavia la nostra zona è molto antropizzata per cui è richiesto un controllo molto attento da parte dei servizi provinciali. Anche gli allevatori sono in uno stato di apprensione», aggiunge. «Questo episodio ha riguardato un gregge di pecore che si trovava in un recinto elettrificato in cui l’orso ha fatto irruzione disperdendole ed uccidendo un paio di capi. Per questo», conclude, «abbiamo organizzato questo momento informativo. Al di là della paura ancestrale che si nutre per l’orso, è necessario far conoscere i suoi comportamenti in modo da adottare tutte le precauzioni necessarie». Commenta Arnaldo Lombardi, consigliere di Malcesine con delega alla montagna: «Lo scorso anno abbiamo avuto predazioni causate da un orso nel nostro territorio. L’argomento qui è molto sentito e cruciale soprattutto in questo momento in cui sta iniziando la stagione dell’alpeggio. Certamente uno o più rappresentanti della nostra amministrazione parteciperanno all’incontro di Brentonico».
L’Arena – 27 maggio 2013