I dati del ministero relativi al 2012 segnalano un incremento dell’11% rispetto a due anni fa. – Nei primi nove mesi del 2012 si sono registrati 640mila licenziamenti.
Con un aumento dell’11% sullo stesso periodo del 2011. E’ quanto emerge dal sistema della comunicazioni obbligatorie del ministero del Lavoro secondo il quale nel periodo sono stati attivati 7,9 milioni di contratti a fronte di 7 milioni di rapporti di lavoro cessati.
Lo studio del ministero suddivide le cessazioni dei rapporti di lavoro tra quelle a richiesta del lavoratore (dimissioni o pensionamento), quelle “promosse dal datore di lavoro” (cessazione dell’attività, licenziamento, altro), cessazione al termine e “altre cause”. I 640mila licenziamenti registrati nel periodo riguardano sia quelli individuali (per giustificato motivo oggettivo, soggettivo, giusta causa) che quelli collettivi. Solo nel terzo trimestre 2012 i licenziamenti sono stati 225.868 con un aumento dell’8,7% sullo stesso periodo del 2011. Nei primi 9 mesi del 2012 sono diminuite le dimissioni a 1,1 milioni dai 1,22 milioni del 2011 (-8,7%).
Nel terzo trimestre si conferma la tendenza ad assumere con contratti non stabili. Su 2.462.314 rapporti di lavoro attivati nel periodo solo 430.912 risultano a tempo indeterminato (appena il 17,5% del totale). Risultano invece a tempo determinato 1.652.765 rapporti di lavoro attivati (il 67,1% del totale) mentre i contratti di apprendistato sono stati 61.868, i contratti di collaborazione 156.845 e gli “altri” 159.924. I contratti di collaborazione sono diminuiti del 22,5% rispetto al terzo trimestre 2011 mentre
un calo del 24,3% si registra anche per gli “altri” contratti. Diminuiscono del 5,7% i contratti a tempo indeterminato, dell’1,9% quelli a termine e del 13,7% i contratti di apprendistato.
(25 febbraio 2013) – Repubblica