“Ancora una volta, purtroppo, siamo stati facili profeti. La nomina di Alberto Negro a direttore dell’Agenzia veneta per l’innovazione nel settore primario risponde a logiche di tipo clientelare e non a caso è avvenuta dopo le elezioni”. Va giù duro il consigliere del Partito Democratico Graziano Azzalin dopo l’ufficializzazione del direttore del nuovo ente regionale.
A maggio il gruppo consiliare del Pd aveva presentato un’interrogazione, senza risposta, esprimendo dubbi sia sul ritardo nel via libera al piano di liquidazione di Veneto Agricoltura, presentato lo scorso novembre e approvato dopo la tornata elettorale, sia sul nome che avrebbe guidato la nuova Agenzia, ipotizzato da indiscrezioni di stampa, ovvero Alberto Negro, ex assessore allo Sport di Musile di Piave, considerato molto vicino al vicepresidente regionale Gianluca Forcolin. Indiscrezioni che si sono rivelate esatte: “La Lega, come al solito, predica male e razzola peggio – aggiunge Azzalin – e conferma con il suo modus operandi di essere un vero partito della Prima Repubblica”. “Niente di personale con l’ingegnere Negro – insiste anche la capogruppo del Partito Democratico Alessandra Moretti – Le nostre perplessità riguardano le competenze, come richiesto dalla legge regionale 37/2014, considerando che fin qui si è occupato di vendita di macchine e attrezzature per l’edilizia, sistemi riscaldanti elettrici e resistenze per uso industriale e macchine tessili: niente che riguardasse direttamente l’agricoltura. E questo ci preoccupa, perché l’Agenzia dovrà svolgere una fondamentale attività di supporto alle politiche che riguardano tutto il settore primario. Invece, dopo una difficile gestazione, rischiamo di ritrovarci l’ennesimo carrozzone per parcheggiare gli amici degli amici”.