Con l’intervento dell’Ordine degli Psicologi, della Società italiana di igiene, degli assistenti sociali, di Federsanità Anci e dei rappresentanti di varie professioni sanitarie, si è conclusa oggi la complessa tornata di audizioni programmate dalla Quinta Commissione-Sanità sul Pdl23, ormai noto come progetto dell’Azienda Zero e del ripensamento degli ambiti territoriali delle Ulss.
In particolare la giornata odierna ha visto gli interventi dell’Ordine degli Assistenti Sociali, che ha chiesto di rimodulare i tempi dell’entrata in vigore della riforma, mentre la sezione veneta dell’Associazione nazionale degli Assistenti sociali ha domandato di “istituire l’Azienda Zero con compiti di raccordo delle aziende Ulss senza intaccare le competenze programmatorie dei singoli territori”.
“Il giudizio che mi permetto di dare del lavoro di ascolto svolto in queste settimane è molto positivo”, è stato il commento del presidente della Commissione, Fabrizio Boron al termine della seduta che conclude le audizioni. “Nelle prossime settimane procederemo in Commissione con la verifica dell’articolato, e sono sicuro che i tre elementi più importanti tra quelli che abbiamo riscontrato nei giudizi di ordini professionali, mondo medico, cittadini e rappresentanti dei comuni – mi riferisco alla funzione di programmazione in sanità, che rimane in capo al Consiglio Regionale, alla figura del direttore del sociale, che sarà recuperata, ed al ruolo della conferenza dei sindaci, che sarà assicurato in continuità con il presente – saranno introdotti nel testo grazie ad emendamenti specifici”.
Dal punto di vista della tempistica, il percorso legislativo del Pdl23 è già delineata dallo stesso Boron: “martedì prossimo, 27 ottobre, inizieremo a lavorare sul testo, sapendo che ci attendiamo di ricevere i pareri di tutti i sindaci veneti entro l’8 novembre. Ciò significa che voteremo il Pdl in Quinta Commissione entro il 10-15 novembre. Se sapremo mantenere questa tempistica direi che a fine novembre il progetto sarà portato in Consiglio”. E a chi ha accusato la maggioranza di aver proposto un testo blindato, impermeabile a critiche e modifiche, il presidente della Commissione replica concludendo: “abbiamo fatto decine e decine di audizioni e stiamo facendo nostri molti suggerimenti raccolti. Non abbiamo quindi un testo intoccabile, ma in compenso abbiamo l’idea chiara sul ‘dove’ e sul ‘come’ si possa migliorare la sanità veneta”.
Consiglio Veneto – 21 ottobre 2015