Nelle scorse settimane la Commissione sanità, che presto analizzerà le linee guide sulle UIss, ha già licenziato quelle che riguardano l’Azienda Zero. Si tratta di una nuova società che diventa in sostanza il back-office della sanità véneta che sbrigherà le pratiche amministrative, burocratiche e informatiche. Il provvedimento è già tornato a palazzo Balbi dove si è al lavoro per perfezionarlo: si sta definendo la pianta organica. A regime lavoreranno per l’Azienda Zero in duecento. Non ci saranno nuove assunzioni, ma le posizioni saranno ricoperte solo attraverso la mobilità dalla Regione, dalle Aziende UIss e da altri enti del servizio sanitario regionale o pubblico. Avrà sede legale a Padova in due edifici: la Casetta rossa, vicino alla stazione, e nel complesso di Passaggio Gaudenzio. Entrambe sono in fase di adeguamento strutturale per ospitare, già dal prossimo autunno, gli uffici.
Nella prima palazzina quelli dedicati all’area sanitaria e nell’altra, già parzialmente operativa con una trentina di dipendenti, per la parte amministrativa. Ed questa, in pratica, la divisione che è stata definita per far funzionare l’Azienda Zero. A capo c’è il direttore generale che controlla direttamente le Unità operative centrali di gestione e adempimenti Lea, della comunicazione, delle ispezioni sanitarie e dell’ufficio legale. Accanto al , altri due direttori. A quello amministrativo faranno riferimento le Unità operative per la gestione delle risorse umane, il Crav, la logistica, controlli delle aziende sanitarie, il servizio economico finanziario, i sistemi informativi, gli affari generali e assicurativi. Al direttore sanitario invece le aree del rischio clinico, del governo clinico assistenziale, la vantazione dell’impatto sanitario, il servizio epidemiologico, l’autorizzazione all’esercizio e all’accreditamento, l’analisi delle attività assistenziali e socio sanitarie e la formazione e sviluppo delle professioni sanitarie, una delle novità nella novità.
Il provvedimento è stato licenziato con l’astensione del Pd. Claudio Sinigaglia, vicepresidente, però non è convinto: «Con questo provvedimento l’Azienda Zero diventa una centrale acquisti regionale, vuol dire che sarà in grado di comprare materiale, dall’acqua minerale ai computer, per tutte le UIss e per tutti gli uffici regionali. Non solo. Con questo passaggio deciso dalla Giunta Zaia si mira a farla accreditare come centrale acquisti regionale a cui quindi potranno rivolgersi anche le amministrazioni locali. L’idea potrebbe anche essere utile e funzionale. Ma liquidata così nasconde rischi e insidie. Serviva una vera e propria legge ad hoc». Dalla Regione sottolineano come l’Azienda Zero non andrà ad effettuare direttamente gli acquisti, ma recepirà le necessità ed effettuerà i bandi. A sottoscrivere i contratti di acquisto saranno gli enti richiedenti.
Il Giornale di Vicenza – 19 maggio 2017