La casa per le vacanze nascondeva un’insidia mortale. Dopo il maledetto soggiorno nella cascina di campagna – con annesso fienile – a Varmo (Udine), loro paese d’origine, quella che fino a pochi giorni fa era una famiglia felice è ora vittima di un male oscuro e ancora misterioso. È sempre più pesante il bilancio del caso di avvelenamento da tallio che ha colpito un intero nucleo familiare di Nova Milanese. Dopo la morte di una donna di 62 anni e del papà di 94, deceduti lunedì (lei era in coma da quattro giorni, lui è arrivato lunedì stesso in ospedale in condizioni disperate), è in pericolo di vita anche la mamma di 87 anni. La donna è stata a sua volta ricoverata a Desio con i medesimi sintomi da avvelenamento, ed è in condizioni critiche. Migliorano invece, per fortuna, le condizioni dell’altra sorella di 58 anni e della badante dei due anziani, pure lei ricoverata. A rendere ancora più inquietante la situazione è il fatto che ancora non sono chiare le cause dell’avvelenamento dell’intera famiglia di origini friulane, molto conosciuta a Nova Milanese. Da giorni i carabinieri di Desio e di Udine stanno indagando in modo serrato nella cascina di Santa Marizza, frazione di Varmo. Il tallio infatti, un metallo pesante usato tra l’altro nei topicidi, è velenoso sia per ingestione sia per inalazione.
Ipotesi 1: il guano dei piccioni
È stato ispezionato il fienile della cascina, adiacente alla casa di proprietà della famiglia. L’ipotesi è che l’elevata concentrazione di escrementi di piccione presente nell’aria possa aver avvelenato, per inalazione, l’intera famiglia.
Ipotesi 2: il cibo
I carabinieri di Desio, in collaborazione con i colleghi di Latisana (Udine), stanno svolgendo analisi anche sui cibi che la famiglia ha consumato, nella cucina e su alcuni alimenti conservati in casa.
Ipotesi 3: l’acqua
E infine, è stato ispezionato anche un pozzo artesiano vicino alla casa di campagna. Il sospetto degli investigatori è che i familiari abbiano bevuto acqua inquinata. Ma la verità ancora non c’è e questa vicenda resta un giallo.
corriere.it – 3 ottobre 2017