Le novità in tema di bio sicurezza per la gestione degli allevamenti avicoli in generale e di tacchini in particolare – in quanto specie più a rischio – sono state trattate durante l’incontro promosso sul territorio dalla consulta di Coldiretti Veneto. A Verona il primo appuntamento, in programma riunioni con gli associati anche nelle province più vocate all’allevamento avicolo. “Un comparto zootecnico d’eccellenza dove il Veneto è leader nazionale con il 50% del valore della produzione – spiega Cristina Zen alla guida della consulta di Coldiretti Veneto – alla provincia scaligera spetta il primato regionale e a seguire Padova e Vicenza”.
Tra i punti affrontati anche la direttiva sulle emissioni industriali votata a Strasburgo che ha ricadute inevitabili sulla realtà avicola veneta. “L’Unione Europea ha perso l’ennesima occasione di invertire la rotta, adottando l’ennesimo estremismo green – ha detto Cristina Zen – il provvedimento mette a rischio migliaia di allevamenti, già stretti tra una burocrazia sempre più asfissiante e la concorrenza sleale dall’estero”.
“Non ci fermeremo, anzi Coldiretti continuerà a lavorare per correggere queste decisioni insensate” – ha affermato Giacomo Beltrame dirigente di zona di Coldiretti Verona all’inizio dei lavori e portando i saluti ha ringraziando tutti i presenti per lo sforzo comune e le soluzioni adottate per scongiurare il rischio di nuove epidemie. “Scelte prese a livello aziendale che sono di interesse generale e confermano la responsabilità sociale degli imprenditori agricoli consapevoli del valore di garantire la salubrità delle produzioni e tutelare la filiera”. I funzionari del servizio veterinario della Ausl 9 Scaligera intervenuti hanno riassunto i requisiti strutturali e gestionali necessari per garantire il più possibile gli allevamenti e proteggerli così da tutti gli agenti patogeni provenienti dall’esterno. Tra questi, ad esempio, l’obbligatorietà per le aziende di installare automatismi funzionali alla completa eliminazione dell’intervento umano nell’area disinfezione.
Nel corso della serata, Pier Andrea Odorizzi, responsabile Economico di Coldiretti Veneto ha sintetizzato così la linea della Federazione: “La biosicurezza è fondamentale per gli allevamenti, ma senza una reale sostenibilità economica, le nostre aziende chiudono. A fronte delle problematiche che tuttora affliggono le imprese – ha detto – servono soluzioni che a parità di efficacia siano più economiche e sostenibili”.
“Si è trattato di un confronto tra avicoltori – ha precisato Cristina Zen – che con l’occasione hanno espresso le criticità vissute negli ultimi 3 anni fortemente caratterizzati dai focolai di aviaria. Un dibattito che ha confermato le difficoltà economiche dovute alla mancata continuità lavorativa che hanno minato e minano pesantemente l’efficienza e la redditività degli allevamenti. A questo si aggiunge l’eccessiva lunghezza delle tempistiche per ottenere i fondi comunitari per la compensazione dei danni conseguenti al blocco delle attività sancito dalle autorità sanitarie: conosceremo a settembre l’entità economica dei danni relativi al 2022. E’ chiaro che questa lentezza pesa gravemente sulla tenuta economica dei nostri allevamenti già provati – ha concluso Cristina Zen – Infine la necessità di trovare nuovi strumenti di gestione delle epidemie, come l’utilizzo dei vaccini, su cui tuttavia la sanità ancora non si è espressa”.