Ad oggi, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense afferma che la totalità delle prove scientifiche raccolte continua a indicare che la fornitura commerciale di latte è sicura. Sebbene gli studi di laboratorio forniscano informazioni importanti e utili, esistono limitazioni che mettono in discussione le inferenze sulla lavorazione e pastorizzazione commerciale del mondo reale
Nei topi a cui sono stati somministrati campioni di latte crudo provenienti da mucche infettate dall’influenza H5N1 sono stati riscontrati livelli elevati di virus negli organi respiratori, e livelli più bassi in altri organi vitali. Secondo i risultati pubblicati sul New England Journal of Medicine dai ricercatori dell’Università del Wisconsin-Madison e del Texas A&M Veterinary Medical Diagnostic Laboratory, che hanno condotto uno studio finanziato dai NIH (National Institutes of Health) americani, il consumo di latte crudo da parte degli animali rappresenta dunque un rischio di infezione da H5N1 e naturalmente solleva dubbi sul suo potenziale rischio per gli esseri umani.
Dal 2003, i virus influenzali H5N1 sono circolati in 23 paesi, colpendo principalmente uccelli selvatici e pollame con circa 900 casi umani, soprattutto tra persone che hanno avuto uno stretto contatto con uccelli infetti. Negli ultimi anni, tuttavia, il virus dell’influenza aviaria altamente patogeno chiamato HPAI H5N1 si è diffuso fino a infettare più di 50 specie animali e alla fine di marzo gli Stati Uniti hanno segnalato un’epidemia virale tra le mucche da latte in Texas. Ad oggi, sono state colpite 52 mandrie di bovini in nove stati, con due infezioni umane rilevate in lavoratori agricoli affetti da congiuntivite. Sebbene finora il virus non abbia dimostrato la capacità di diffondersi da persona a persona, le autorità di sanità pubblica di tutto il mondo stanno monitorando attentamente la situazione delle vacche da latte come parte degli sforzi generali di preparazione a una possibile pandemia.
Ad oggi, la Food and Drug Administration (FDA) statunitense afferma che la totalità delle prove scientifiche raccolte continua a indicare che la fornitura commerciale di latte è sicura. Sebbene gli studi di laboratorio forniscano informazioni importanti e utili, esistono limitazioni che mettono in discussione le inferenze sulla lavorazione e pastorizzazione commerciale del mondo reale. La FDA ha condotto un’indagine iniziale su 297 prodotti lattiero-caseari al dettaglio raccolti presso punti vendita in 17 stati e rappresentava prodotti fabbricati in 132 luoghi di lavorazione in 38 stati. Tutti i campioni sono risultati negativi per il virus vitale. Questi risultati sottolineano l’opportunità di condurre ulteriori studi che riproducano fedelmente le condizioni di gestione del latte del mondo industriale reale.
27 maggio 2024