“Chiediamo al Governo di verificare in sede comunitaria la possibilità di erogare misure compensative a favore degli allevatori avicoli, delle imprese di macellazione e trasformazione di carne avicola, nonché mangimistiche operanti nella filiera e degli esercenti attività di commercio all’ingrosso di carni avicole a causa dell’insorgenza dell’influenza aviaria in vari siti della regione Emilia Romagna con diversi focolai, il cui contagio probabilmente è avvenuto a seguito del passaggio di animali migratori”.
Lo dichiara Nicodemo Oliverio, deputato del Partito democratico e capogruppo in Commissione Agricoltura, al termine della votazione che ha visto approvata all’unanimità la risoluzione da lui presentata come primo firmatario. “Sarebbe davvero importante – prosegue l’esponente del Pd – predisporre con urgenza misure economiche e finanziarie per sostenere l’intera filiera avicola, chiedendo alla Commissione europea l’adozione di strumenti eccezionali di sostegno al mercato nel settore della carne e delle uova di pollame al fine di ammettere al finanziamento, a titolo di misure eccezionali di sostegno al mercato, gli indennizzi per i capi abbattuti, il rimborso delle spese sanitarie, il finanziamento degli interventi per la ripresa produttiva delle imprese agricole e delle imprese di lavorazione, di trasformazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli ricadenti nelle zone sottoposte a restrizioni sanitarie causate dall’aviaria”. “La tempestiva adozione di misure di sicurezza sanitaria, approvate dalle competenti istituzioni europee e regionali e l’assenza di pericoli per l’uomo derivanti dal consumo di carne di pollo o uova, hanno tutelato il settore evitando l’instaurarsi di paure non giustificate che avrebbero avuto ripercussioni sulle vendite. Voglio ricordare – continua Oliverio – che il settore avicolo italiano è il secondo produttore europeo dopo la Francia con quasi 13 miliardi di uova e 1,2 milioni di tonnellate di carni avicole per un fatturato totale di 5,7 miliardi di euro. Nonostante le misure già prese, però, dai primi calcoli si stima che le perdite provocate dall’avaria superino già i dieci milioni di euro, sia a causa dei danni diretti relativi agli abbattimenti, sia a causa dei danni indiretti – conclude Oliverio – provocati dalle necessarie misure adottate dal Ministero della salute per contenere l’eventuale diffusione del virus. Per questo è necessario che il Governo si attivi con estrema urgenza, così come oggi ha fatto all’unanimità la Commissione Agricoltura della Camera”.
(AGENPARL) – 18 settembre 2013