H10N8: è l’ultimo arrivato tra i virus dell’influenza aviaria ed è in grado di contagiare l’uomo. Descritto su Lancet, è stato isolato in Cina, dove ha ucciso a dicembre una donna di 73 anni. La donna viveva a Nanchang ed è stata ricoverata in ospedale a fine novembre con febbre e polmonite. Nonostante la terapia antivirale e antibiotica, le condizioni sono peggiorate rapidamente ed è morta dopo nove giorni. Secondo gli esperti del Centro per il controllo delle malattie di Pechino, che lo hanno individuato, H10N8 è nato dalla ricombinazione genetica di altri virus dell’aviaria. Così come in passato è accaduto per altri patogeni arrivati dagli uccelli e diffusi in Cina: l’H5N1, in circolazione dal 1987; l’H9N2, in circolazione dalla fine degli anni ‘90 e l’H7N9, che ha cominciato a colpire l’uomo nel 2013.
NOVITÀ ASSOLUTA – Il nuovo virus è stato identificato nei campioni prelevati con un tampone dalla trachea della donna e la sua mappa genetica indica che tutti i geni del patogeno sono di origine aviaria. Sei, i più interni, sono stati ereditati dal virus H9N2, che circola nel pollame in Cina, proprio come era accaduto per i virus H7N9 e H5N1. «L’analisi genetica del virus H10N8 indica che si tratta di un virus completamente nuovo, con caratteristiche tali da permettergli di riprodursi con efficienza nell’uomo» osserva Yuelong Shu, che ha coordinato la ricerca. «È importante sottolineare che il virus ha subito una mutazione nel gene PB2, che si ritiene associato a una maggiore virulenza e capacità di adattamento nei mammiferi, che potrebbe consentire al virus di diventare più contagioso per le persone», aggiunge Qi Jin dall’Accademia cinese di scienze mediche.
FONTE SCONOSCIUTA – La donna aveva visitato un mercato di pollame pochi giorni prima dell’infezione: questo suggerisce che il tempo di incubazione sia di circa quattro giorni. Tuttavia nessun virus H10N8 è stato trovato in campioni raccolti dal mercato in questione, dunque la fonte del contagio rimane sconosciuta. L’infezione umana con un sottotipo N8 non è mai stata segnalata prima: il potenziale pandemico di questo nuovo virus non deve essere sottovalutato, raccomandano gli esperti, che segnalano un secondo caso di H10N8 nella provincia cinese di Jiangxi, reso noto il 26 gennaio.
H7N9, 25 MORTI NEL 2014 – In Cina continua a mietere vittime anche l’H7N9, con sei nuovi casi segnalati negli ultimi giorni e una vittima. Fra gli ultimi contagiati c’è un uomo di 79 anni di Nanjing in condizioni critiche; gli altri sono tutti del Guandong. Tre persone sono decedute a causa del virus dell’influenza aviaria H7N9, riporta l’agenzia di stampa Xinhua: due uomini di 76 e 52 anni sono morti lunedì nella provincia meridionale di Guangdong, mentre un terzo è deceduto nella provincia orientale di Jiangsu. Risultano inoltre due nuovi casi di infezione, una bambina di 4 anni e una donna di 59, che versa in condizioni critiche.
Dall’inizio dell’anno la Cina ha già registrato 115 casi di influenza aviaria tra esseri umani si cui 25 con conseguenze mortali. L’anno scorso in totale erano stati registrati 144 casi, di cui 46 mortali. Le autorità tengono sotto strettissimo controllo i mercati di pollame: molti sono stati chiusi e alcune città hanno interrotto il commercio di volatili con le aree più colpite.
Il Corriere della Sera – 5 febbraio 2014