MENTRE a Mordano, il sindaco Stefano Golini convocava i responsabili dell’azienda “Eurovo” colpita dall’epidemia di aviaria, i sindacati e l’Ausl per discutere della situazione dei lavoratori dopo l’abbattimento di tutte le galline colpite dal virus, a Bologna l’assessore regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni consegnava nelle mani del ministro Nunzia De Girolamo una lettera con le richieste di aiuto al comparto in crisi nera.
Cinque i punti su cui agire, a partire dalla temporanea sospensione dei pagamenti contributivi e previdenziali, a quella delle rate dei mutui, dalla compensazione per il mancato reddito alla cassa integrazione per i dipendenti, fino agli aiuti per spostare i centri di confezionamento delle uova lontano dagli allevamenti per evitare il corto circuito del contagio.
«Accolgo con piacere questalettera – ha detto De Girolamo promettendo un sostegno del governo – ritengo che ogni iniziativa sulle emergenze e sulle misure compensative debba essere condivisa con gli assessori regionali di Emilia Romagna e Veneto per evitare che si ripetano gli errori del passato quando furono destinate risorse per casi analoghi ma poi andarono perse perché non in linea con le direttive europee». Dal vertice di Mordano, invece, giungono notizie confortanti. L’azienda ha fatto sapere che i lavoratori interessati dalla vicenda aviaria, sono 154, ma di questi, il 76% è già al lavoro. Una parte (62) è stata trasferita nel cesenate alla cooperativa “Copra” che svolge attività di imballaggio, 25 sono finiti a un’altracooperativa, la “Vidente”, 7 lavorano a fianco dell’unità di crisi per la manutenzione, 8 sono sotto sorveglianza sanitaria e 27 risultano in ferie. «Apprezziamo l’impegno dell’azienda nel voler andare avanti – ha commentato Paolo Tosti segretario della Fai-Cisl – così come apprezziamo l’impegno delle istituzioni per essersi mosse a livello regionale e nazionale». E mentre il ministro De Girolamo sollecita il Consorzio del prosciutto di Parma a querelare Beppe Grillo per le sue dichiarazioni sulla diossina nel celebre prodotto “doc”, la Coldiretti lancia l’allarme sui danni provocati dall’aviaria: «Rischiano di far chiudere le aziende e pertanto urgono misure eccezionali di sostegno, pena la perdita di decine di milioni anche in seguito ai tanti vincoli al movimento dei prodotti avicoli che hanno bloccato la produzione e il mercato nelle aree delimitate».
Repubblica – 7 settembre 2013