Il Regno Unito ha notificato alla Commissione la comparsa di tre focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) nel pollame in alcuni territori della Scozia e dell’Inghilterra. I casi sono stati confermati ai primi di settembre e le autorità veterinarie del Regno Unito hanno istituito zone soggette a restrizioni di 10 km attorno agli stabilimenti interessati. I servizi veterinari hanno anche attuato una politica di abbattimento totale, allo scopo di controllare la presenza di HPAI e limitarne la diffusione.
Per proteggere lo stato sanitario dell’Unione, da queste zone è sospeso l’ingresso nell’Unione di partite di pollame, materiale germinale di pollame e carni fresche di pollame e selvaggina da penna. La decisione è stata adottata con regolamento di esecuzione della Commissione Europea, in vigore dal 20 settembre.
Provvedimento opposto per gli Stati Uniti. A seguito della valutazione del quadro epidemiologico americano, la Commissione Europea ha infatti riammesso all’importazione nell’Unione i prodotti a base di pollame provenienti da zone degli Stati Uniti che erano state colpite da focolai di influenza aviaria ad alta patogenicità. Si trattava in particolare di tre focolai di HPAI insorti in stabilimenti avicoli nello stato di New York tra luglio e agosto.
La Commissione ha nuovamente autorizzato l’ingresso nell’Unione, alla luce delle informazioni aggiornate riferite dalle autorità sanitarie statunitensi sulle misure adottate per impedire l’ulteriore diffusione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità: abbattimento totale e successive operazioni di pulizia e disinfezione negli stabilimenti avicoli infetti.