Un’altro caso di influenza aviaria e’ stato diagnosticato domenica all’ospedale Chaoyang di Pechino, dove una donna versa in gravi condizioni. Secondo le prime indagini il contagio sembra essere avvenuto in un mercato di pollami, che e’ stato immediatamente chiuso.
La donna, 61 anni, originaria della provincia dello Hebei, nella Cina settentrionale, prima di essere trasportata all’ospedale di Pechino, non aveva mai lasciato la sua citta’. Attualmente sono tenute sotto osservazione altre nove persone che hanno avuto contatti con la paziente, pur non avendo mostrato alcun sintomo di contagio da virus H7N9.
Aviaria in Cina: studio rivela come si trasmette
Torniamo a parlare del virus dell’influenza aviaria H7n9 che da 6 mesi sta colpendo laCina: 132 casi segnalati e 43 vittime finora. Uno studio scientifico pubblicato su Sciencegiovedì scorso sembra confermare quello che ormai appare evidente: il contagio tra mammiferi c’è ed è alta la possibilità di una pericolosa epidemia tra essere umani.
In particolare i virologi della Chinese Academy of Agricultural Sciences di Harbin, hanno sequenziato il genoma di 37 ceppi diversi del virus H7N9 scovati in vari tipi di uccelli in cui è facile trovarli. Questi ceppi sono poi stati confrontati con quelli individuati su alcuni umani. Ebbene sono stati identificati dei recettori che “potrebbero” aver determinato il contagio tra le due specie.
In più gli stessi ceppi aviari sono stati testati su altri animali: polli, anatre e topi. In questi, il virus si è abbondantemente replicato, ma non ha dato vita a sintomi e malattia. I virus h7n9 riscontrati nell’essere umano hanno invece provocato nei topi undimagrimento equivalente al 30% del loro peso mentre uno solo si è rivelato altamentecontagioso per i furetti, un modello animale particolarmente simile a quello umano per ciò che riguarda questo aspetto, ovvero la risposta ai virus influenzali. La modalità di trasmissione aerea, tramite goccioline di saliva. Questo significa per gli scienziati, che il ceppo di aviaria che si è sviluppato negli esseri umani può essere molto contagioso e pericoloso.
23 luglio 2013