Un nuovo focolaio per il sierotipo H5N8 è stato confermato dal Centro di referenza nazionale per l’influenza aviaria presso l’Izs delle Venezie. Il virus è stato individuato in due allevamenti rurali localizzati nel Comune di San Donà di Piave, in provincia di Venezia. Lo comunica la Direzione Generale della Sanità Animale e dei farmaci Veterinari informando che sono in corso l’analisi filogenetica e l’indice di patogenicità.
Dalle prime informazioni nei due allevamenti erano presenti pochi animali. Le operazioni di abbattimento sono state comunque eseguite e sono state eseguite le operazioni di pulizia e disinfezione preliminari. Istituite le zone di restrizione.
Un focolaio di influenza aviaria, riscontrato in due allevamenti avicoli rurali a S. Donà di Piave (Venezia), ha portato all’emanazione da parte della Regione di un’ordinanza che dispone una serie di misure restrittive per evitare la diffusione del virus.
L’ordinanza – come già avvenuto in altri casi – istituisce una zona “di protezione” e una “di sorveglianza”:
- La zona di protezione è così delimitata:
– Comune di San Donà di Piave: a est di SS14, via Mario del Monaco e SS14 var. a nord di via Tabina;
– Comune di Ceggia: a sud e a est di SS14, a sud di SP57-Via Prà di Levada;
– Comune di Torre di Mosto: a sud di SP57-via Confin, a ovest e a sud di Via dei Cinquanta, a ovest di SP57- Via Staffolo, a sud di via San Martino;
– Comune di Eraclea: a ovest di SP57-via Parada-via Vivaldi, a nord di Ponte Crepaldo e di SP53-via Morosini-viale Antonio Canova;
- La zona di sorveglianza è così delimitata:
– Comune di San Donà di Piave: a ovest di SS14, via Mario del Monaco e SS14var, a sud di via Tabina;
– Comune di Ceggia: a nord e a ovest di SS14, a nord di SP57-Via Prà di Levada;
– Comune di Torre di Mosto: a nord di SP57-via Confin, a est e a nord di Via dei Cinquanta, a est di SP57-Via Staffolo, a nord di via San Martino;
– Comune di Eraclea: a est di SP57-via Parada-via Vivaldi, a sud di Ponte Crepaldo e di SP53-via Morosini viale Antonio Canova;
– Comune di Cessalto;
– Comune di Noventa di Piave;
– Comune di Salgareda: a est di via Conche, a sud di SP66-via Provinciale, a sud di Campo di Pietra, a est di SP117;
– Comune di Chiarano: a est di SP117, a sud di via Roma e dell’abitato di Chiarano, a est di via Chiusurata;
– Comune di Motta di Livenza: a est di via Magnadola, a sud di via Cadamure, a sud e a ovest del Fiume Livenza;
– Comune di San Stino di Livenza;
– Comune di Annone Veneto: a sud dell’Autostrada A4;
– Comune di Caorle: a ovest del Fiume Livenza;
– Comune di Jesolo: a nord del Fiume Sile, di via Piave Vecchio, di SP42, di via Cristoforo Colombo;
– Comune di Musile di Piave: a nord-est di SS14var, a est di via Casera, via Croce, via Argine San Marco Superiore;
– Comune di Fossalta di Piave: a est di via Argine San Marco.
San Donà. Allarme dell’Usl 4 per le tante attività di tipo industriale in zona
di Giovanni Cagnassi, La Nuova Venezia. Focolaio di aviaria in un allevamento di San Donà. Già abbattuti tutti i capi, una decina, tra galline e anatre e uno di questi è stato portato al laboratorio di analisi per le necessarie verifiche. È accaduto in un piccolo allevamento rurale.
Il servizio veterinario dell’Usl 4, diretto dal dottor Rodolfo Viola, sta ora monitorando tutti gli allevamenti del Sandonatese, una quindicina industriali, con migliaia di capi, mentre quelli rurali dei privati, circa 250 nel territorio, sono invitati a usare tutte le misure di prevenzione, chiudendo e coprendo opportunamente gli allevamenti e segnalando subito la situazione di pericolo in caso di morti sospette.
Dopo gli episodi e focolai esplosi nella zona di Mira, Campagna Lupia e Piove di Sacco, Porto Viro e quindi nel Veronese, anche nel Basso Piave è comparso il virus, per il momento in un ambiente circoscritto e chiuso, con numeri ridotti che hanno però già messo tutti in allarme. Nel caso degli allevamenti rurali, piccole concentrazioni di capi in ambiente per lo più familiare, la morte di alcuni capi ha subito messo in allarme l’allevatore che si è rivolto ai laboratori del servizio veterinario per tutti gli esami che si sono rivelati positivi al virus. È stato così individuato il primo focolaio e poi il secondo allevamento con morti sospette.
Intanto, sempre i servizi veterinari dell’azienda sanitaria del Veneto Orientale sono già costantemente impegnati nel monitoraggio dei numerosi allevamenti industriali sparsi sul territorio.
Quanto agli allevatori privati, quelli definiti appunto rurali, il consiglio è di adottare tutte le misure di prevenzione, con chiusura e copertura delle strutture, e di rivolgersi ai laboratori dell’Usl 4 in caso di morti sospette. La situazione è comunque sotto controllo e tutto il personale è mobilitato come avviene in questi casi. Dopo la improvvisa morte di anatre e galline nell’allevamento rurale di San Donà l’allarme è scattato subito, anche se per il momento non si è allargata la psicosi. Il rischio per la salute dell’uomo nel caso del virus H5N8 è altamente improbabile secondo gli esperti, anche se la possibilità, al meno a livello teorico, non è del tutto esclusa. Federconsumatori, già nel Veneziano a fine gennaio, ha chiesto che i cittadini siano informati sulla salute alimentare di fronte a questi eventi. Nei casi più gravi, gli allevamenti sono stati messi subito sotto sequestro, come a Mira, e avvisato il sindaco, principale autorità sanitaria del paese, per l’ordinanza di abbattimento degli animali. Dal momento della conferma della positività, sono state applicate le procedure regionali, che prevedono l’abbattimento degli animali presenti in azienda e l’invio all’incenerimento delle loro carcasse.
La Nuova Venezia – 1 marzo 2017