Aviaria, la maggior parte degli operai è già al lavoro. Solo in 30 ancora a casa Incontro con i sindacati e le amministrazioni: il 76% è stato destinato ad altre cooperative, solo otto persone in osservazione sanitaria
Il 76% dei dipendenti coinvolti nell’emergenza aviaria è già al lavoro. E’ quanto emerso questa mattina nell’incontro tra l’azienda Eurovo, l’Ausl, i sindacati e i rappresentanti delle amministrazioni imolesi. I dipendenti coinvolti, 154 in tutto, sono stati ridestinati in altri allevamenti. Una buona parte è stata trasferita alla coop Copra nel Cesenate, a Caliese, dove svolge attività di imballaggio. La coop Vidente ne ha assunti altri 32. Il resto è fermo per ferie (27) o perché ancora sotto sorveglianza sanitaria (otto operai in tutto).
I numeri sono stati illustrati da Silvia Lionello di Eurovo. “L’unità operativa di Ostellato conta 9 unità – prosegue Paolo Mancini di Eurovo -. Negli stabilimenti di via Porzia e Laghetti operano 16 persone, di cui 6 fanno parte dell’unità di crisi di Eurovo, 4 sono sotto sorveglianza, 6 sono in ferie. Via Valentonia conta 20 impiegati: 8 distaccati presso altre unità, 11 nella parte non contagiata del sito, 1 in ferie. Nel sito di Mordano ci sono 22 lavoratori: 2 distaccati presso altre unità, 13 assunti dall’unità di crisi, 3 a supporto dell’unità di crisi, 2 in sorveglianza sanitaria, 1 in maternità e 1 in ferie. Per quanto riguarda infine il centro di imballaggio di Mordano, con 87 dipendenti: 52 sono distaccati in altre unità locali, 6 fanno parte dell’unità di crisi, 4 sono a supporto, 2 sono sotto sorveglianza sanitaria periodica, 19 sono in ferie, 2 invalidi al momento fermi, 1 in maternità”.
“Apprezziamo l’impegno dell’azienda nel volere andare avanti e ripartire il prima possibile, appena arriverà l’ok dell’Ausl – il commento di Paolo Tosti, segretario della Fai Cisl metropolitana -. Così come apprezziamo l’impegno assunto dalle istituzioni di muoversi in prima persona a livello regionale e nazionale. Da parte nostra l’auspicio è che, una volta superata l’emergenza sanitaria, non subentri una nuova emergenza, questa volta a livello occupazionale. Tra un mese comunque ci incontreremo nuovamente con l’azienda per aggiornarci sulla situazione”.
7 settembre 2013