Il Corriere della Sera. Sull’autonomia regionale, emblema leghista, continuano le proteste del Movimento 5 stelle. Il mese scorso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte si è impegnato a firmare il 15 febbraio l’accordo sull’autonomia del Veneto, primo passo per poi proseguire con un nuovo trasferimento di competenze anche a Lombardia ed Emilia-Romagna.
Ma ieri i grillini sono tornati in battaglia. In un’intervista alla Stampa, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro ha commentato così la richiesta veneta di maggiore autonomia su 23 materie e di risorse superiori: «Sicuramente la legge delega proposta da Zaia non è la strada migliore. Come governo del cambiamento stiamo facendo un lavoro senza precedenti sul tema. Il M5S è da sempre a favore dell’autonomia perché avvicina le decisioni ai cittadini. Naturalmente vanno fatti salvi i principi della coesione nazionale e della tenuta dei conti pubblici che sono alla base di ogni meccanismo di compartecipazione tributaria».
La senatrice Paola Nugnes, poi, ha risposto a una lettera che il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, aveva scritto 3 giorni prima ai cittadini del Sud. «L’Italia è una e indivisibile», comincia la Nugnes, insistendo anche sul rischio di «incostituzionalità» del provvedimento. «Ci eravamo illusi — continua — che ci avrebbe detto qualcosa della proposta che state elaborando alquanto segretamente». Inoltre, con il Centro-Nord che già percepisce «una quota superiore di risorse», ora si vuole «una penalizzazione certa del Sud»: «Sin dall’accordo preliminare del 28 febbraio 2018 tra il governo Gentiloni e la sua Regione si indica che per i fabbisogni standard si deve fare riferimento, oltre che alla popolazione, al gettito dei tributi maturato nella regione. Si pretende che un ricco abbia più bisogno di istruzione e cure rispetto a un povero, che una scuola di Treviso meriti più fondi di una scuola di Trapani».
La senatrice Nugnes
«No all’applicazione forzata
e incostituzionale
della Costituzione»
Zaia replica a Fraccaro negando che si possa procedere con legge delega: «Si parla esclusivamente del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione, e quindi di un’intesa che dobbiamo firmare con il governo. Il ministro ci spieghi il significato delle sue parole e, se ha idee migliori, le renda pubbliche». Mentre, per quanto riguarda il Mezzogiorno, dichiara al Gazzettino: «Si riconosca una volta per tutte che il problema non è il Nord che ha avuto di più, ma che qualcuno al Sud vi ha fregato».