“L’autonomia differenziata come l’ha disegnata Calderoli richiede più risorse, che non ci sono. Non trovano i soldi per la Sanità, figuriamoci se hanno i soldi per l’autonomia differenziata. L’autonomia come la propone Calderoli non si ha da fare, saremmo un paese Arlecchino”. E quindi “io mi sento italiano prima che emiliano-romagnolo: se devo pensare ad un’autonomia acuisce le differenze nel Paese…”.
“L’autonomia differenziata come l’ha disegnata Calderoli richiede più risorse, che non ci sono. Non trovano i soldi per la Sanità, figuriamoci se hanno i soldi per l’autonomia differenziata”. lo ha detto ieri il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, dal palco del Festival delle Città in corso a Roma.
Bonaccini, tuttavia, non è contrario al principio del “regionalismo e alle autonomie differenziate. Nella nostra regione negli anni 70 sono nati gli asili nido, dove ora si insegna l’inglese, e Roma era contraria”, chiosa. Tuttavia “non possiamo lasciare il tema alle destre”, aggiunge Bonaccini.
“L’autonomia come la propone Calderoli non si ha da fare perché rischierebbe di mettere in difficoltà le regioni più deboli”, aggiunge Bonaccini spiegando che “nella scuola, potenzialmente potrebbero nascere 20 pubbliche istruzioni diverse, faremmo ridere il mondo, saremmo un paese Arlecchino”.
Di certo – conclude il governatore emiliano-romagnolo – l’Italia è una, io mi sento italiano prima che emiliano-romagnolo: se devo pensare ad un’autonomia differenziata che va ad acuire le differenze tra le diverse parti del Paese non la possiamo accettare”.
06 ottobre 2023