Il 7 dicembre 2015, insieme a Medicina Democratica, il Movimento 5 Stelle ha presentato il ricorso al Presidente della Repubblica contro l’Istituto Superiore di Sanità e la Regione Veneto per contrastare l’aumento dei limiti di alcuni composti PFAS a 4 atomi. Il ricorso è stato finanziato con la restituzione di parte degli stipendi dei consiglieri regionali M5S. Ne danno notizia con una nota gli stessi esponenti. “La Regione Veneto non ha atteso molto per recepire l’aumento dei limiti per i Pfba e Pfbs quindi seguirà a breve anche un ricorso al Tar – spiegano nella nota – la scadenza per il ricorso era il 9 dicembre 2015 e siamo riusciti insieme ai promotori a presentarlo entro i termini di legge”. L’intento del ricorso è bloccare tutte le azioni della Regione e dei Comuni fino a quando il Consiglio di Stato non si esprimerà. Ciò significa che Regione e Comuni veneti dovranno applicare i precedenti limiti notevolmente inferiori ai nuovi (500ng/litro contro i 1500 ng/litro per i Pfas a 4 atomi).
“Ricordiamo che in Italia abbiamo i limiti più alti d’Europa per i composti Pfas, pur conoscendo quanto accaduto in New Jersey col caso Dupont – continuano i consiglieri – come sempre la storia e l’esperienza degli altri non ci insegnano niente?”.
“Stranamente sono stati innalzati i soli limiti di 2 composti a 4 atomi che ora produce la Miteni Spa di Trissino. Una casualità? – chiedono gli esponenti del Movimento in consiglio regionale – Sulla base di quale studi l’ISS ha alzato questi limiti? Sulla base di quali prove? E il principio di precauzione dov’è finito? Ricordiamo che siamo in emergenza sanitaria e ambientale (350.000 veneti coinvolti, 3 province e più di 50 Comuni) e sicuramente la soluzione non è certo alzare i limiti!”. “Le altre forze politiche dove sono e dove sono state finora? Perché nessun partito politico ha appoggiato e finanziato il ricorso di Medicina Democratica? – è il commento finale – Che senso ha sbraitare sui giornali senza fare azioni concrete? Noi facciamo i fatti agli altri lasciamo le chiacchiere”.
Fonte: Consiglio Veneto – 10 dicembre 2015