Aumentano i prezzi alla produzione a settembre. Le ultime rilevazioni di Ismea indicano un incremento generale del 9,2 per cento, che risulta più marcato per la zootecnia (+12 per cento) rispetto alle colture agricole (+6,7 per cento).
Scendendo più nel dettaglio, si registrano aumenti a due cifre per i vini (+23,8 per cento), cereali (+12 per cento), olio di oliva (+17 per cento), mentre l’andamento resta negativo per ortaggi (-9,3 per cento) e frutta (-6,3 per cento), “vittime” del calo dei consumi seguito alla psicosi da baterio killer.
Nel settore zootecnico bene, invece, il bestiame vivo e i lattiero caseari che registrano rispettivamente un incremento dell’11,1 per cento e del 13 per cento.
Primi segnali positivi anche sul fronte dei costi agricoli. Nel confronto con l’anno scorso il segno resta purtroppo positivo (+4,6 per cento ad agosto 2011) ma la corsa al rincaro sembra rallentare. Le stesse rilevazioni relative al mese di luglio indicavano, infatti, un aumento del 5,3 per cento, mentre a giugno il dato era del +5,5 per cento.
Dal confronto su base annua emerge una dinamica ancora sostenuta per i mangimi (+11,4per cento), che dovrebbe tuttavia risentire nei prossimi mesi del recente allentamento delle tensioni sui mercati cerealicoli.
Netti rincari anche per prodotti energetici (+9,8 per cento) e concimi (+7,8 per cento), a fronte di aumenti più contenuti per sementi (+1,3 per cento), salari (+1,2 per cento), e fitosanitari (+0,7 per cento). In controtendenza i prezzi degli animali d’allevamento che hanno chiuso agosto con una flessione dell’8,7 per cento rispetto all’anno scorso.
Ilpuntocoldiretti.it – 10 ottobre 2011